Appello dei medici: farmaci e vaccino contro il covid-19 accessibili per tutti
L’epidemia di Covid-19 si sta lasciando dietro un’enorme sofferenza, una devastazione umana e sociale difficile da raccontare e, pur provocando un numero di vittime enormemente inferiore ad altre epidemie, come HIV/AIDS o tubercolosi, sta producendo un danno globale incommensurabilmente maggiore in termini di impatto economico e abitudini di vita.
Per ridurre l’impatto e la mortalità provocati dal Covid-19, oltre alla prevenzione e al controllo della malattia, resta essenziale lo sviluppo di trattamenti efficaci, di strumenti diagnostici e di un vaccino.
È l’appello lanciato da medici e scienziati italiani che vede tra i primi firmatari Silvio Garattini, presidente dell’Istituto di ricerca farmacologiche “Mario Negri” e Claudia Lodesani, presidente di Medici senza frontiere in Italia e pubblicato dal quotidiano Repubblica.
L’attuale pandemia – si legge nel comunicato – ha sottolineato con grande evidenza la centralità dell’intervento pubblico, coordinato anche a livello internazionale, nel campo della ricerca e in tutto ciò che concerne la tutela della salute.
Il Ministero della Salute e l’Aifa hanno predisposto studi clinici per testare l’efficacia e la sicurezza di alcuni farmaci per il trattamento dell’infezione: si stanno sviluppando oltre 50 potenziali vaccini di cui almeno 3 sono entrati nella prima fase di trials clinici, l’OMS ha lanciato studi clinici internazionali.
Sarà fondamentale una volta che questi prodotti saranno immessi sul mercato garantirne un accesso equo e sostenibile tutelando il diritto alla salute.
Il ruolo dello Stato – sottolineano gli esperti – resta determinante per riequilibrare il disallineamento con l’interesse pubblico. Non a caso in questi giorni di complessità e incertezza, il parlamento del Cile, Israele, Ecuador e Germania hanno adottato risoluzioni in cui si dichiara che l’epidemia globale di coronavirus giustifica l’uso di licenze obbligatorie per facilitare l’accesso a vaccini, farmaci e test diagnostici.
Alla luce di tutto questo e consapevoli dell’importanza della salute come diritto fondamentale, i firmatari dell’appello chiedono che il Governo Italiano si impegni a favorire e promuovere le iniziative necessarie per la piena ed effettiva attuazione di tutte le flessibilità (licenze obbligatorie, importazioni parallele) previste anche negli articoli 30 e 31 degli accordi TRIPS sulla proprietà intellettuale affinché farmaci con potenziale trattamento per COVID-19 possano essere prodotti su ampia scala.
In particolare – sostengono gli scienziati – deve essere consentita la produzione di farmaci equivalenti, l’importazione e l’esportazione di questi farmaci senza limitare, se necessario, le licenze obbligatorie al solo mercato interno del Paese dove avviene la produzione.
Inoltre, il vaccino, una volta disponibile, dovrà essere economicamente accessibile, consentendo una produzione su larga scala per soddisfare la domanda globale. È auspicabile il ricorso a meccanismi di sospensione brevettuale e controllo di prezzi per impedire che l’esclusiva della proprietà intellettuale ne ostacoli l’accesso.
La condivisione trasparente di informazioni sui brevetti, sui dati relativi alle sperimentazioni cliniche e sui contributi ricevuti nella fase di Ricerca e Sviluppo – si legge infine nell’appello – saranno fondamentali per proteggere la salute pubblica comune e per favorire un accesso sostenibile al vaccino.