Emicrania cronica. Erenumab sottocute, trattamento preventivo sicuro ed efficace

Uno studio “real world” condotto in Italia ha dimostrato che l’impiego mensile di erenumab sottocute alla dose di 70 o 140 mg, come trattamento preventivo sicuro ed efficace, riduce la frequenza e la gravità del mal di testa in pazienti con emicrania cronica con esperienze precedenti di trattamenti preventivi senza successo.

Erenumab è un anticorpo monoclonale interamente umano, progettato per bloccare il recettore di una molecola che svolge un ruolo cruciale nella trasmissione del dolore invalidante dell’emicrania.

Niente pastiglie quotidiane, quindi, la nuova terapia viene somministrata ogni 28 giorni con una iniezione sottocutanea e agisce sui meccanismi di sviluppo dell’emicrania: il ciclo iniziale è di 3 dosi, poi sarà il neurologo a valutare se e come ripetere o modificare la terapia.

“La classificazione internazionale dei disturbi del mal di testa stratifica l’emicrania in episodica o cronica, quando i pazienti manifestano meno o più di 15 giorni di mal di testa al mese, rispettivamente, per almeno 3 mesi, con le caratteristiche dell’emicrania presenti almeno otto giorni al mese” ricordano gli esperti, guidati da Antonio Russo, del Centro per le Cefalee dell’Università della Campania “Luigi Vanvitelli”, Napoli.

“È da notare – aggiungono gli studiosi – che l’emicrania cronica, accompagnata da anomalie cerebrali funzionali e microstrutturali, è associata a un carico personale e sociale sostanzialmente maggiore e una maggiore frequenza di comorbilità”.

“Tuttavia, sebbene sia fortemente raccomandato come componente cruciale della gestione dell’emicrania, solo una minoranza di pazienti con emicrania cronica (40%) segue terapie preventive e meno del 25% aderisce ai farmaci preventivi 1 anno dopo l’inizio del trattamento, a causa di bassa efficacia, effetti collaterali o entrambi”, concludono gli scienziati.

L’emicrania affligge il 12% della popolazione. L’emicrania cronica riguarda il 2% circa della popolazione e si sviluppa dall’emicrania episodica che si complica con l’abuso di analgesici e sintomatici, diventando resistente alle terapie e difficile da trattare.

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