“Aziende, decisori e pazienti insieme per una governance farmaceutica ancora più sostenibile”

Il controllo della spesa farmaceutica rappresenta una sfida importante per il SSN. Negli ultimi due anni quasi tutte le Regioni hanno mancato l’obiettivo del rispetto dei tetti concordati tra autorità regionali e Ministeri competenti: per questo motivo, da tempo ormai, si parla di riformare la governance farmaceutica unitamente ad un potenziamento di AIFA. È stato il tema al centro del Webinar ‘Nuova governance de farmaco e dispositivi per la sostenibilità del SSN’, organizzato da Motore Sanità.
“La rivoluzione tecnologia in atto in tema di innovazione corre su un doppio binario: quello delle tecnologie specifiche e quello nuovo e ancora poco conosciuto ed utilizzato appieno delle tecnologie in combinazione” – ha dichiarato Daniela Delledonne, Vicepresidente di Confindustria Dispositivi Medici.

“Se pensiamo ai farmaci – continua- questi stanno diventando sempre più personalizzati, assumendo a volte la dizione di farmaci per patologie orfane. L’avvento delle terapie genetiche ha completamente scardinato quelli che erano i punti fondamentali per lo sviluppo e la valutazione di un farmaco. Se pensiamo ai dispositivi medici invece questi sempre di più agisce con meccanismi si azioni innovativi anche in combinazione con farmaci. Oltre ai farmaci e ai dispositivi medici, si aggiunge un ulteriore strumento di integrazione tra queste due tecnologie “tradizionali”, ovvero il tema della digitalizzazione. Un farmaco viene erogato e produce dei dati sia efficacia che di aderenza terapeutica, un dispositivo medico viene impianto e produce dei dati che non sono parte integrante delle funzioni originali del dispositivo medico. Ora con i processi di digitalizzazione tutte queste informazioni possono essere mese insieme ed aggregate per avere un quadro continuo e completo dello stato di salute di una popolazione. Ovviamente tutto ciò porta a dei problemi di privacy che ancora non sono risolti per quanto poi l’utilizzo sanitario dei dati prodotti. L’esempio del Coronavirus è esemplare rispetto ai sistemi di contact tracing e alle difficoltà di farli funzionare al massimo delle loro possibilità.

Una nuova Governance del farmaco e del dispositivo dovrà portare necessariamente anche ad una nuova governance dei processi di digitalizzazione (futuro della medicina) e ad una loro piena integrazione con i sistemi sanitari”, queste le parole di Marco Marchetti, Responsabile Centro Nazionale HTA, Istituto Superiore di Sanità “Siamo tutti d’accordo che il problema del SSN è il suo sottofinanziamento. Non investire in nuove tecnologie potrebbe avere un impatto negativo, ma al contempo però, i grandi investimenti della Germania, pare non forniscano indicatori di salute e producano grandi benefici. Le aziende sanitarie è verissimo che fanno innovazioni in tecnologia e in efficacia, ma il problema è che esiste ancora molta disomogeneità nell’approccio. In Emilia Romagna se si stabiliscono regole di accreditamento e se tu Azienda non hai la certificazione richiesta di efficacia e sicurezza non vieni accreditata. Teniamo presente che bisogna aumentare sì le tecnologie e ripeto siamo sottofinanziati, però all’industria che fa molte proposte di collaborazioni, rispondo che bisogna andare nella direzione giusta, discutendo di cosa sia prioritario sviluppare e orientare l’innovazione, solo così si potrà fare molto meglio di quello che facciamo oggi. Sarebbe utile un documento condiviso di intenti tra industria ed istituzioni su questo”, queste le parole di Valentina Solfrini, Servizio Assistenza Territoriale, Area Farmaci e Dispositivi Medici, Regione Emilia-Romagna.

“La governance del farmaco e dei dispositivi medici necessita, dopo l’esperienza della pandemia COVID, di una accelerazione verso una nuova proposta che faciliti l’accesso all’innovazione vera, alla valorizzazione dell’impatto terapeutico di un farmaco o di una nuova tecnologia, il superamento di una organizzazione a silos dell’SSN e di una implementazione dell’HTA che si affianchi agli altri sistemi di analisi per arrivare in futuro al superamento dei tetti di spesa in ambito farmacologico e non solo. Se tale processo è più facile per il farmaco, è più complicato seppur non rinviabile, per i dispositivi il cui unico, per ora, criterio di accesso al mercato è il marchio CE utile ma insufficiente per garantire ai dispositivi lo stesso livello di governo che registriamo per i farmaci”, queste le parole di Claudio Zanon, Direttore Scientifico Motore Sanità.

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