Emicrania cronica. Disponibili e rimborsabili dal Ssn tre nuovi farmaci
L’emicrania è una patologia primaria caratterizzata da attacchi ricorrenti di cefalea spesso unilaterale e pulsante associati a disturbi neuro-vegetativi (nausea, vomito, fotofobia, fonofobia, iperosmia).
L’emicrania cronica è la terza malattia più frequente nel mondo: ne soffre 1 miliardo di persone, soprattutto donne. Solo nel nostro Paese ne è colpito il 18% della popolazione femminile e la metà di quella maschile.
Recentemente in Italia è stata riconosciuta come malattia sociale. Per i pazienti affetti da emicrania cronica ora sono disponibili e rimborsabili dal Servizio Sanitario Nazionale tre nuovi farmaci in grado di prevenire gli attacchi.
Si tratta di tre anticorpi monoclonali, specificatamente Erenumab, Fremanezumab, Galcanezumab, i quali agiscono sulla sostanza chiave nello scatenamento dell’attacco emicranico, il CGRP, che viene così bloccato ottenendo una azione di prevenzione dell’emicrania.
La somministrazione è mensile sottocutanea, l’efficacia è elevata e la rapidità di risposta è notevole nei pazienti “difficili”, cioè coloro che hanno fallito con altre terapie di prevenzione.
I nuovi trattamenti potranno essere rimborsati dal Servizio Sanitario Nazionale a quei pazienti che, secondo i criteri dell’Agenzia Italiana del Farmaco, hanno ottenuto una diagnosi di emicrania cronica e sono seguiti dai centri per la terapia delle cefalee individuati dalle Regioni.
Secondo le direttive dell’Aifa, il trattamento è accessibile ai “pazienti adulti che negli ultimi 3 mesi abbiano presentato almeno 8 giorni di emicrania disabilitante al mese, già trattati con altre terapie di profilassi per l’emicrania e che abbiano mostrato una risposta insufficiente dopo almeno 6 settimane di trattamento o che siano intolleranti o che presentino chiare controindicazioni ad almeno 3 precedenti classi di farmaci per la profilassi dell’emicrania”.
Inoltre “le prescrizioni devono essere effettuate in accordo ai criteri di eleggibilità e appropriatezza prescrittiva”.