Bpco. Ensifentrina in forma nebulizzata migliora la dispnea e la qualità di vita dei pazienti
Secondo i dati di uno studio pubblicato su the International Journal of Chronic Obstructive Pulmonary Disease, la somministrazione di ensifentrina in forma nebulizzata si è rivelata efficace nell’indurre un effetto significativo sulla dispnea e sulla qualità della vita nelle persone affette da Bpco.
Si tratta del primo esponente di una nuova classe di molecole, ovvero degli inibitori di PDE3 e PDE4, che agisce contemporaneamente sia come agente broncodilatatore che come agente anti-infiammatorio.
L’obiettivo dei ricercatori che hanno messo a punto questa nuova molecola è quello di studiarne il potenziale come trattamento aggiuntivo alle terapie duplici e triplici per la Bpco attualmente esistenti.
“Nel complesso enfisentrina ha dimostrato un effetto precoce e significativo sulla dispnea, come documentato dagli strumenti di valutazione della sintomatologia utilizzati – scrivono i ricercatori nella discussione del lavoro”.
“I dati – aggiungono – suffragano il duplice meccanismo d’azione della molecola – che funge da agente broncodilatatore e anti-infiammatorio. A tal proposito, il rapido effetto broncodilatatore di enfisentrina potrebbe tradursi in un miglioramento precoce della percezione di miglioramento della dispnea da parte del paziente, mentre l’effetto della molecola su tosse/catarro e i sintomi toracici potrebbe essere dovuto (almeno in parte) ad un effetto anti-infiammatorio più graduale”.
Infine, i ricercatori hanno sottolineato la necessità di avere studi ulteriori che indaghino in maniera più approfondita sull’impatto di enfisentrina sui sintomi di Bpco presi singolarmente, quali dispnea, tosse e produzione di catarro.