Vaiolo delle scimmie. Andreoni: già disponibile un farmaco antivirale in capsule

“Il vaiolo delle scimmie sta provocando pochi casi e non gravi, l’epidemia non sembra decollare come invece sembrava prospettarsi inizialmente. In qualsiasi caso non siamo scoperti di farmaci, perché il farmaco è già stato autorizzato in Europa e in Italia da marzo scorso con indicazione specifica anche per il monkeypox virus, come accadeva già negli Usa”.

A spiegarlo all’Ansa è Massimo Andeoni, professore ordinario di Malattie Infettive all’Università “Tor Vergata” Roma e direttore scientifico della Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali (Simit).

“Sviluppare terapie specifiche, o tantomeno vaccinazioni di massa, non sembra necessario per ora, ma qualora dovesse esserci qualche paziente che si aggrava, non siamo scoperti di farmaci”, evidenzia Andreoni.

L’immissione in commercio dell’antivirale in capsule di uso orale Tecovirimat è stata autorizzata dall’ Ema e approvata dall’Agenzia italiana del farmaco con determina del 25 marzo 2022.

È indicato per il trattamento di infezioni virali di vaiolo, vaiolo della scimmia e vaiolo bovino, negli adulti e nei bambini con peso corporeo di almeno 13 kg, ma non è ancora rimborsato dal Servizio Sanitario nazionale.

“Sappiamo che funziona – precisa – ma non abbiamo sufficienti dati per giustificarne la rimborsabilità, perché finora è stata una malattia con poche decine di casi l’anno concentrate in Africa. A necessitare questo farmaco può essere giusto qualche raro caso di persone immunocompromesse e in questo caso si può richiedere la terapia ad uso compassionevole, ma la malattia al 99,9% dei casi si risolve da sola o con un antifebbrile”.

Secondo uno studio condotto su 7 persone colpite da vaiolo delle scimmie in Gran Bretagna tra il 2018 e il 2021, l’antivirale tecovirimat ha ridotto la durata di sintomi e contagiosità.

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