Farmaci oppioidi. CDC: privilegiare opzioni sicure, efficaci e personalizzate per il dolore

I Centers for Disease Control and Prevention (CDC) americani hanno aggiornato le linee guida sugli oppioidi, raccomandando di privilegiare le opzioni sicure, efficaci e personalizzate per alleviare il dolore.

Secondo le nuove linee guida, gli oppioidi non dovrebbero essere antidolorifici di prima linea. Prima di prescriverli sarebbe opportuno provare altre strategie per alleviare il dolore.

Chiunque prescriva oppioidi, come ossicodone, idrocodone e idromorfone, ha il dovere di spiegare chiaramente al paziente i possibili benefici e rischi, compresa la possibilità di dipendenza e sovradosaggio, monitorando regolarmente la situazione del paziente nel tempo.

Il prescrittore dovrebbe anche discutere su come interrompere l’assunzione qualora i rischi superino i benefici o se questi farmaci non migliorano le capacità del paziente di svolgere le attività quotidiane.

Anche se utili per alcune persone, gli oppioidi creano una forte dipendenza, così come le benzodiazepine utilizzate per il controllo dell’ansia, come lorazepam, diazepam e alprazolam. Se vengono combinate con gli oppioidi, aumentano ulteriormente il rischio di overdose. Quando possibile, oppioidi e benzodiazepine non dovrebbero essere prescritti insieme.

Gli antidolorifici non oppioidi, tra cui ibuprofene, paracetamolo, naprossene o le forme topiche da applicare localmente, come anche le terapie non farmacologiche, sono da preferire per gestire sia il dolore acuto (fino a un mese di durata), sia quello subacuto (da uno a tre mesi) che quello cronico (oltre tre mesi di durata).

La ricerca ha dimostrato che questi farmaci sono efficaci almeno quanto gli oppioidi per molte condizioni dolorose. Gli oppioidi possono essere prescritti per aiutare ad alleviare il dolore acuto grave, come dopo un intervento chirurgico o procedure dentistiche. Tuttavia, è più sicuro assumerli per il minor tempo possibile necessario a superare il dolore peggiore, che in genere dura solo pochi giorni, per poi passare ad alternative non oppioidi.

il report, infine, sottolinea che le nuove linee guida non sono intese per il dolore correlato al cancro, le crisi dolorose nell’anemia falciforme, le cure palliative o le cure di fine vita, perché in tali casi può essere appropriato un uso meno restrittivo degli oppioidi.

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