Semaglutide. I nuovi farmaci anti-obesità, scoperta scientifica dell’anno
La rivista scientifica americana Science ha definito i nuovi farmaci anti-obesità (semaglutide) la “scoperta scientifica dell’anno”.
Originariamente sviluppati per il diabete, questi agonisti del recettore GLP-1 inducono una significativa perdita di peso, con effetti collaterali per lo più gestibili. Quest’anno, studi clinici hanno scoperto che riducono anche i sintomi dell’insufficienza cardiaca e il rischio di infarti e ictus, la prova più convincente che i farmaci hanno importanti benefici oltre alla perdita di peso stessa.
“E quest’anno – riporta Science – sono stati condotti due studi clinici fondamentali che hanno dimostrato con ampi numeri che gli agonisti Glp-1 hanno prodotto benefici significativi per la salute oltre alla perdita di peso stessa”.
Il farmaco semaglutide, stimolando la produzione di insulina dopo il pasto o dopo l’assunzione di carboidrati, regolarizza il metabolismo, aumentando il senso di sazietà e riducendo così la fame.
Science non nasconde però una serie di preoccupazioni, che vanno dal costo, alla disponibilità (specie per la cura del diabete), agli effetti collaterali e alla potenziale necessità di un’assunzione a tempo indeterminato di questi farmaci.
Vi è però il timore che le persone non obese o non in sovrappeso vi ricorrano per ottenere rapidi dimagrimenti. Inoltre, a luglio, il comitato di sicurezza dell’Agenzia europea del farmaco ha iniziato l’esame su un possibile collegamento tra questi farmaci e lo sviluppo di pensieri suicidari e di autolesionismo.