Denosumab, farmaco per l’osteoporosi, efficace per prevenire il diabete

Secondo i risultati di uno studio di coorte taiwanese pubblicati sulla rivista JAMA Network Open, negli adulti affetti da osteoporosi il trattamento continuato con denosumab è stato associato a un minor rischio di sviluppare il diabete.

Denosumab è un anticorpo monoclonale umano (IgG2) diretto contro il RANKL, al quale si lega con elevata affinità e specificità, prevenendo l’attivazione del suo recettore RANK, presente sulla superficie degli osteoclasti e dei loro precursori. Il blocco dell’interazione tra RANKL e RANK inibisce la formazione, la funzionalità e la sopravvivenza degli osteoclasti, riducendo in tal modo il riassorbimento osseo, sia a livello corticale che trabecolare.

È stato approvato per la prima volta nel 2010 per le donne in postmenopausa con osteoporosi ad alto rischio di frattura ossea. In seguito ha ottenuto una serie di altre indicazioni, tra cui l’osteoporosi negli uomini, l’osteoporosi indotta da glucocorticoidi in entrambi i sessi, la perdita ossea negli uomini che ricevono terapia di deprivazione androgenica per il cancro alla prostata e la perdita ossea nelle donne che ricevono la terapia con inibitori dell’aromatasi per il cancro al seno.

Studi recenti hanno suggerito un’associazione tra la salute delle ossa e il metabolismo del glucosio e denosumab ha mostrato il potenziale per migliorare la sensibilità all’insulina e la tolleranza al glucosio.

“Il risultato è particolarmente significativo, considerata la prevalenza crescente sia dell’osteoporosi che del diabete nella popolazione che invecchia – hanno commentato gli autori della ricerca -. Il nostro studio suggerisce che i medici, nel momento in cui scelgono i farmaci anti-osteoporosi, potrebbero anche prendere in considerazione il potenziale beneficio di riduzione del rischio di diabete. Questo potrebbe essere particolarmente rilevante per i pazienti ad alto rischio di diabete o per quelli con condizioni metaboliche preesistenti”.

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