Esami gratis in farmacia. È polemica con gli ambulatori privati lombardi
Il rapporto fra medici e farmacisti è da sempre caratterizzato da un equilibrio precario. Le professioni sono per ovvie ragioni interconnesse, ma capita spesso di sentir parlare di ingerenze non gradite da una o dall’altra categoria.
Ciclicamente si alimenta la polemica e lo scontro, come avvenuto nei giorni scorsi a seguito dell’approvazione di una delibera della giunta regionale lombarda.
Il provvedimento consentirà, fino a dicembre 2024, di effettuare gratuitamente in farmacia, esami per pazienti cardiopatici come Elettrocardiogrammi, Holter pressorio e cardiaco. Alle croci verdi sarà corrisposto un compenso fra i 25 e i 63,30 euro.
Ad alzare la voce questa volta sono i medici delle strutture ambulatoriali private, più precisamente ANISAP, l’Associazione Nazionale delle Istituzioni Sanitarie Ambulatoriali Private.
Attraverso i loro rappresentanti fanno sapere che è opportuno definire a chi andrebbe imputata la responsabilità di questi esami oltre all’aspetto legato alla tutela del paziente.
Non si è fatta attendere la replica del presidente di Federfarma Marco Cossolo che parla di notizie imprecise e strumentali.
“Federfarma– dichiara Cossolo- precisa che le farmacie, insieme ai medici di medicina generale, sono l’unica rete di presidi pubblici e privati convenzionati con il Servizio Sanitario Nazionale, del quale sono parte integrante.
Per rispondere alle esigenze di salute dei cittadini e alla necessità di una più efficiente e capillare organizzazione territoriale dell’assistenza sanitaria, la farmacia ha intrapreso sin dal 2009 un percorso di sviluppo investendo nell’ampliamento dei servizi – gli stessi che oggi sono divenuti oggetto di discussione- e nella formazione professionale dei farmacisti.
Tale evoluzione- continua Cossolo– è stata riconosciuta e fotografata dal Consiglio di Stato nella sentenza 111/2021, che afferma: “Si è ormai consumata una profonda transizione del ruolo della farmacia da una più tradizionale attività di mera distribuzione di prodotti farmaceutici, verso un ruolo di erogazione di prestazioni e servizi, comunque teleologicamente preordinati ad assicurare la somministrazione di interventi connessi con la tutela della salute… tanto da potersi sostenere che la farmacia stessa è ormai un centro sociosanitario polifunzionale a servizio della comunità e punto di raccordo tra ospedale e territorio e front-office del Servizio Sanitario Nazionale”.
Analogamente, la Corte Costituzionale nella sentenza 171/2022 afferma che “è in ragione della diffusione delle farmacie sull’intero territorio nazionale che il legislatore delegato ha previsto che, in aggiunta all’assistenza farmaceutica, siano erogati dalle farmacie nuovi servizi a forte valenza socio-sanitaria … finalizzati a garantire che sia mantenuto un elevato e uniforme livello di qualità dei servizi in tutto il territorio a tutela della salute della cittadinanza”.
Come emerge da entrambe le sentenze – conclude il presidente di Federfarma– l’evoluzione della farmacia è stata prevista e regolamentata da apposite norme finalizzate a migliorare il livello di tutela della salute della popolazione e ad andare incontro alle esigenze organizzative del Servizio Sanitario Nazionale.