Mercato farmaci in farmacia: tachipirina e antidiabetici in testa alle vendite

Il mercato dei farmaci nelle farmacie italiane continua a far registrare numeri in crescita, come nello scorso trimestre dell’anno: fra luglio e settembre 2024 sono state vendute 428 milioni di confezioni per un valore di 4,4 miliardi di euro. La crescita rispetto allo stesso periodo del 2023 è dunque stata del +3,2% a volumi e +5,6% a valori, con in testa fra i prodotti a maggior crescita di vendite ancora Tachipirina, ma con un notevole aumento dei farmaci antidiabete.

È quanto emerge da un’analisi di Pharma Data Factory (Pdf) sulla base del 95% di farmacie monitorate e una rilevazione dei consumi reali di farmaci in Italia.

Analizzando i primi 10 farmaci per sell-out a valori nel III trimestre 2024, al primo posto, come nelle precedenti rilevazioni, l’analgesico Tachipirina (60,5 milioni di euro vs 69 mln, +15%), seguito dall’antibiotico Augmentin (29 vs 32 mln, +10%), il vitaminico Dibase (31,4 vs 30,6 mln, -2,6%). Al quarto posto l’antidiabetico orale Rybelsus (semaglutide, che come noto promuove anche la perdita di peso, 15 mln vs 29, un aumento record dell’88%); seguono Enterogermina fermenti lattici (25 vs 27 mln, +8%), l’antiasma Foster (24 vs 25, +4%), Daflon antivaricosi (20,9 vs 24,6 +18%), l’anti-ansia Xanax (stabile a 23 mln di euro), Normix antibiotico intestinale (stabile a 22 mln) e Cardioaspirina (stabile a 21 mln).

I due farmaci dalle performance più estreme sono stati dunque l’antidiabetico orale Rybelsus insieme a un altro antidiabetico orale cresciuto del 447% nella sua performance a valori, Trajenta (Linagliptin), che da 3,6 mln di euro di vendite nel III trimestre 2023 è passato a 20 milioni nel luglio-settembre 2024.

“Prosegue la crescita costante del mercato dei farmaci in farmacia – commenta Giorgio Cenciarelli, Ceo di PDF – e continua anche la performance positiva delle terapie orali contro il diabete di tipo 2, con aumenti a valori in alcuni casi a tripla cifra. Il trend della nostra classifica alterna quindi ora prodotti ‘storici’ e brand molto conosciuti, a terapie innovative contro le malattie croniche che hanno un peso molto significativo nel nostro Paese. Dalla farmacia passano dunque prodotti con una storia e un andamento ormai stabili, come anche nuovi farmaci per i quali il farmacista funge utilmente da supporto al paziente nella compliance alla terapia”.

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