Povertà sanitaria in aumento: oltre 463.000 persone in difficoltà

Nel 2024, 463.176 persone – circa 7 ogni 1.000 abitanti – si sono trovate in condizioni di povertà sanitaria, ricorrendo alle 2.011 realtà assistenziali convenzionate con il Banco Farmaceutico per ottenere farmaci e cure gratuite.
Si registra un aumento preoccupante dell’8,43% rispetto al 2023. Tra i più colpiti, 102.000 minori, mentre il fenomeno interessa uomini (54%) e donne (46%) in prevalenza adulti (18-64 anni).
Gli italiani rappresentano il 49% dei casi, gli stranieri il 51%, con una maggioranza di malati acuti (65%) rispetto ai cronici (35%).

La spesa farmaceutica pesa sempre più sulle famiglie
La spesa farmaceutica familiare ha raggiunto 23,64 miliardi di euro nel 2023 (+3% rispetto al 2022), ma solo il 55% è coperto dal Servizio Sanitario Nazionale (SSN), lasciando alle famiglie l’onere del restante 45% (pari a 10,65 miliardi).
Dal 2017, i costi a carico diretto delle famiglie sono aumentati del 31,9% (+2,57 miliardi). Questa crescita grava anche sulle famiglie più fragili, che devono affrontare spese per farmaci da banco e ticket.

Non solo povertà: la rinuncia alle cure è diffusa
La crisi sanitaria non riguarda solo le famiglie povere. I dati Istat indicano che 4,4 milioni di famiglie hanno limitato le spese mediche e gli accertamenti preventivi, rinunciando spesso a cure necessarie.
Di queste, 3,7 milioni non sono in condizioni di povertà, ma ben 536.000 famiglie indigenti sono particolarmente vulnerabili, con il 24,5% di loro costretto a rinunciare alle cure almeno una volta.

Un allarme sulle disuguaglianze sanitarie
Durante la presentazione del libro “Tra le crepe dell’universalismo” alla Camera dei Deputati, il presidente del Banco Farmaceutico, Sergio Daniotti, ha lanciato un appello:
“Contrastare la povertà sanitaria richiede un lavoro culturale e la collaborazione tra pubblico, privato e Terzo settore, fondamentale per sostenere un SSN il cui universalismo è sempre più a rischio”.
Il rapporto mette in luce come le disuguaglianze nel sistema sanitario stiano aggravando le difficoltà di accesso alle cure, lasciando le persone più fragili senza risposte adeguate.

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