Allarme industria del farmaco: rischio carenza medicinali per nuove norme sulla tracciabilità

Il settore farmaceutico italiano lancia un grave allarme riguardo l’applicazione del nuovo regolamento UE sulla tracciatura dei medicinali.
In una nota congiunta, Farmindustria ed Egualia denunciano una situazione che potrebbe portare a serie conseguenze per la disponibilità dei farmaci nel Paese a partire dal 9 febbraio 2025.

Le aziende farmaceutiche si trovano di fronte a un quadro normativo incompleto e problematico. Il nuovo regolamento UE richiede l’implementazione di procedure per le quali mancano ancora le specifiche tecniche dettagliate e i necessari chiarimenti amministrativi.
Particolarmente critica è l’assenza di un periodo di transizione di almeno 24 mesi, standard presente in altri Paesi europei ma apparentemente non previsto in Italia.

La situazione è aggravata da ulteriori requisiti specifici per il mercato italiano, che impongono dispositivi aggiuntivi sulle confezioni dei medicinali, comportando costi supplementari e maggiore complessità nei processi produttivi.
Questi oneri si sommano alle già pesanti misure previste dalla recente Legge di Bilancio, che secondo le associazioni di categoria compromette la competitività del settore.

Le conseguenze potranno essere piuttosto preoccupanti. Senza le necessarie modifiche normative, le aziende si troverebbero nell’impossibilità di commercializzare i lotti prodotti dopo il 9 febbraio 2025, con il rischio concreto di carenze di medicinali, inclusi quelli per patologie gravi. L’impatto si estenderebbe anche all’occupazione nel settore.

Le associazioni industriali sottolineano di aver ripetutamente segnalato questi rischi alle istituzioni sin dal 2022, offrendo la propria disponibilità al dialogo.
In assenza di un intervento immediato del Governo, le imprese si vedrebbero costrette a dichiarare l’impossibilità di fornire numerosi medicinali, con potenziali gravi ripercussioni sulla salute pubblica.
Il settore farmaceutico, leva strategica per il Paese, chiede un intervento urgente per evitare una crisi che potrebbe avere conseguenze significative sia per l’industria che per i cittadini italiani.

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