Assofarm: la farmacia deve credere nella centralità del cittadino

Il presidente di Assofarm, Venanzio Gizzi, in un editoriale riguardante il prolungarsi della conclusione dei lavori del tavolo Sifo, ha sottolineato che nell’attesa dei risultati, “la farmacia territoriale dovrà dotarsi di una buona dose di onestà intellettuale e di spirito propositivo”.

“Se chiediamo alle Asl di dare priorità ai bisogni del cittadino e non solo ai propri bilanci – si legge nel documento – allora dobbiamo chiedere la stessa cosa a noi stessi: la remunerazione in nome e per conto dovrà essere decisamente rispettosa dei problemi e limiti in cui versa la risorsa pubblica, che in fin dei conti è generata dal cittadino”.

Inoltre, continua la nota, “se davvero crede nella centralità del cittadino, la farmacia italiana dovrà anche essere più ferma e coesa nel portare avanti tali convinzioni. Ben venga, lo ribadiamo, la creazione di un sistema il più possibile certo che permetta di comprendere le modalità distributive migliori per ogni contesto, a patto però che non lasci alle Asl la libertà di scelta di privilegiare gli aspetti economici su quelli sociali di ogni tipo di distribuzione”.

“È infatti evidente che una libertà del genere porterebbe le Asl più povere e disorganizzate a preferire la diretta per pura questione di cassa, esponendo però i propri cittadini a disservizi ulteriori”, afferma Gizzi. “Se c’è una cosa di cui la Sanità italiana non ha bisogno è quella di ampliare il gap qualitativo tra alcune regioni molto avanzate ed altre assai arretrate. Dovremo insomma mescolare con sapienza senso di responsabilità e potenzialità, capacità di dialogo con le controparti e prospettive sinergiche interne. Non tutti questi ingredienti fanno parte della storia della farmacia italiana, ma oggi è difficile immaginare altre ricette per il futuro, conclude il presidente di Assofarm.

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