Federsalus. In crescita il mercato degli integratori in Italia

Secondo i dati diffusi ieri in occasione della diciannovesima convention di Federsalus, sono 32 milioni i consumatori di integratori alimentari, il 65% degli italiani adulti. In Italia il mercato degli integratori, il principale in Europa, ha generato un valore di circa tre miliardi di euro con riferimento solo al canale della farmacia e della Gdo, che rispettivamente a fine 2017 registravano un valore di mercato del 91,2% e dell’8,8%. Il comparto ha registrato una crescita del 5,9% nell’ultimo anno. Inoltre, gli integratori alimentari rivestono un ruolo importante in alcune aree terapeutiche, apportando benefici nel mantenimento della salute e in termini di sostenibilità dei costi del SSN. Anche l’Istituto Superiore di Sanità assegna un ruolo valido all’integratore alimentare, purché basato sull’evidenza scientifica, mettendo a disposizione dell’industria le risorse di cui dispone quale organo tecnico-scientifico del SSN in Italia e svolgendo funzioni di ricerca, sperimentazione, controllo, consulenza, documentazione e formazione in materia di salute pubblica. “L’Associazione ha intrapreso un percorso di qualità che ha coinvolto l’industria, i medici e i farmacisti nell’affermare l’utilità degli integratori alimentari. Questo percorso deve ora passare alla fase operativa di dimostrazione scientifica – ha affermato Andrea Costa, Presidente FederSalus -. Con un ruolo di coordinamento FederSalus invita le Istituzioni, le Università e tutto il mondo della ricerca a mettere a disposizione strumenti e competenze per sostanziare attraverso i dati scientifici l’importantissimo ruolo che l’integratore può avere in prevenzione primaria e quindi in termini di sostenibilità del Sistema Sanitario Nazionale per la necessità di cercare soluzioni percorribili in grado di garantire assistenza sanitaria a fronte di risorse ridotte”. “ Non c’è dubbio che ci troviamo a un bivio per quanto riguarda il Servizio Sanitario Nazionale – ha dichiarato il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Walter Ricciardi – un Ssn che proprio quest’anno compie 40 anni ed è stato una straordinaria conquista del nostro Paese ha fatto sì che i nostri cittadini, che spesso non se ne rendono conto, possano vivere una vita lunga, molto spesso in condizioni di buona salute, in certe parti del Paese già però si comincia a vedere la crisi che emerge per l’incontro tra la longevità, la cronicità con cui molti cittadini devono fare i conti e poi le tecnologie che offriamo loro per curarsi o meglio prevenire l’insorgenza delle malattie”. “La prevenzione primaria – ha aggiunto – significa cercare di evitare che le persone si ammalino ed è questa la vera sfida. Oggi abbiamo fatto dei calcoli nei 28 Paesi dell’Unione Europea, soltanto cinque condizioni, cioè il diabete, le demenze, lo stroke, le malattie cardiovascolari e le malattie neoplastiche assorbono già un trilione di euro: è una cifra incredibile che aumenterà a dismisura se non agiamo sulla prevenzione”. “Possono gli integratori giocare un ruolo in questo? Certamente sì. Io credo che la plausibilità scientifica ci sia tutta però c’è bisogno che i produttori approccino il metodo scientifico, il rigore della valutazione, per cercare di far sì che eventualmente le strutture pubbliche possano supportare questo tipo di approccio, inserirlo nelle linee guida, nei protocolli”, ha concluso Ricciardi.

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