Regione Veneto. Assegnate 72 nuove sedi farmaceutiche

La Regione Veneto, nell’ultimo bollettino ufficiale, ha reso noto che sono state assegnate 72 nuove sedi farmaceutiche. A beneficiarne saranno le province di Padova, Vicenza, Verona, Rovigo, Venezia, Treviso e Belluno. I potenziali destinatari delle nuove farmacie hanno 6 mesi di tempo per usufruire di questa opportunità. Le assegnazioni fatte in questi giorni dalla Regione rientrano nel blocco complessivo di 223 nuove aperture individuate nel 2013. Secondo le stime di Federfarma, il territorio del Veneto ad oggi conta quasi 1.700 farmacie. “Si tratta di una rete molto capillare che le nuove aperture renderanno ancora più diffusa – ha commentato Alberto Fontanesi, presidente di Federfarma Veneto -. È sicuramente un dato positivo sia per il miglioramento dei servizi al cittadino che per il Servizio sanitario che può avvalersi di tale rete per la propria attività”. “Malgrado il lavoro per i farmacisti sia diminuito nel corso degli anni, tanto che alcuni hanno dovuto chiudere – continua Fontanesi – il mio auspicio è che i colleghi titolari di nuove farmacie possano sviluppare e far crescere l’attività senza difficoltà”. Mentre Marco Bacchini, Presidente di Federfarma Verona ha puntualizzato che “le farmacie aperte in seguito al primo interpello sono operative sul territorio già da fine 2017. A questo secondo interpello seguirà un eventuale terzo interpello per l’assegnazione di eventuali sedi che resteranno ancora vacanti in seguito alla rinuncia degli assegnatari”. “A Verona con il primo interpello – sottolinea Bacchini – sono state aperte 14 farmacie delle farmacie individuate dal bando di concorso, alcune sedi erano andate deserte perché non ritenute economicamente interessanti dagli assegnatari, altre perché i vincitori non trovavano più interesse per la titolarietà, altre perché non si era trovata una sede idonea per l’apertura nei tempi previsti dalla norma. Con questo nuovo interpello, dai contatti avuti con i nuovi assegnatari, sembra che, visto l’interesse degli stessi, non ci sia la certezza dell’apertura di tutte le farmacie e che quindi il ricorso al terzo interpello sia inevitabile”.

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