Codacons notifica prima richiesta di risarcimento danni per i medicinali a base di valsartan

Il Codacons ha formalmente presentato la prima richiesta di risarcimento danni relativa allo scandalo dei farmaci a base di Valsartan, per conto di un utente – in cura con medicinali contenenti il principio attivo incriminato – che attraverso l’associazione ha chiesto 5.000 euro di indennizzo per i danni morali subiti e i rischi sanitari corsi. A seguito del ritiro precauzionale di alcuni lotti di medicinali contenenti il principio attivo Valsartan (medicinale impiegato nella terapia dell’ipertensione e nel trattamento dei pazienti che hanno avuto un infarto cardiaco e nell’insufficienza cardiaca), disposto lo scorso 6 luglio dall’Aifa, migliaia di consumatori assuntori dei medicinali contraffatti hanno richiesto assistenza legale al Codacons, allarmati dal pericolo al quale sono stati esposti avendo assunto una sostanza potenzialmente cancerogena per l’uomo – spiega l’associazione – Appare infatti certa ed inconfutabile la presenza di una impurezza, la N-nitrosodimetilamina, in alcuni lotti di farmaci a base del principio attivo Valsartan fabbricati dall’officina della Zhejiang Huahai Pharmaceuticals, nel sito di Chuannan, Duqiao, Linai (China); per tali motivi l’Aifa ha disposto il ritiro immediato di diversi lotti di farmaci poiché è stato riscontrato un difetto di qualità in almeno 748 lotti già ritirati dal mercato e pubblicati in un elenco specifico sul sito dell’agenzia medesima. Solo pochi giorni fa l’EMA ha affermato che il “rischio” per coloro che hanno assunto il Valsartan contaminato dalla sostanza nociva NDMA sussiste sempre e comunque a prescindere dalle dosi assunte e dal periodo di assunzione del farmaco. Il Codacons ha dunque chiesto con atto formale a Ministero della salute, Aifa e Menarini Ind Farm Riun Srl di risarcire con 5.000 euro un utente residente in provincia di Matera, affetto da problemi cardiaci e ipertensione arteriosa e in terapia con farmaci a base di Valsartan prodotti dall’azienda Menarini, per il danno morale subito e i pericoli corsi sul fronte della salute, preannunciando in caso di rifiuto l’avvio di una causa risarcitoria in tribunale.

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