Farmacie e farmacisti: nulla resta uguale a se stesso

È oramai un dato di fatto: la farmacia è un’azienda e il farmacista titolare il suo imprenditore; pertanto occorre saper prendere tutte le iniziative che la nuova veste comporta.

Parliamo delle farmacie (e dei farmacisti che vi operano) ed osserviamo l’ovvio: nuovi adempimenti burocratici, prezzi liberalizzati, caduta libera dell’immagine istituzionale, sconti selvaggi, moltiplicazione dell’offerta (sia nel numero delle linee di prodotto che nella loro articolazione), arricchimento professionale che guardano a tematiche distanti dalla professione ed oggi tipicamente imprenditoriali.

Ci capita con frequenza sempre maggiore di osservare una realtà che cambia ad una velocità alla quale gli uomini non sono abituati, e questo crea disagio per il semplice motivo che la complessità non si coniuga bene con le nostre abitudini, per definizione statiche se non addirittura immutabili nel tempo.

Orbene, caro farmacista titolare, tu come ti comporti? Qual è la tua reazione di fronte a tutto ciò? Cosa pensi di fare nel prossimo futuro? Una prima risposta potrebbe essere estremamente ovvia: se il mondo sta cambiando velocemente devi sostanzialmente cambiare velocemente e se tutto quello che nella tua realtà è già accaduto non ti piace, ti serve una strategia.  Domani questa realtà sarà ancor più diversa e tu ancor più a disagio.

Cosa fa un imprenditore?

Quattro cose principali: Organizzare, Programmare, Guidare e Controllare.

Stai spendendo così il tuo tempo migliore? Vediamo:
Organizzare: definire chi fa-che cosa in farmacia (troverai in questo modo sempre il tempo per fare qualcosa di importante e non semplicemente di urgente);
Programmare: stabilire un budget per settori ed un semplice sistema d incentivazione per ottenere i risultati (guadagnerete tutti di più, tu ed i tuoi collaboratori);
Guidare: condurre un gruppo di persone verso l’ottenimento di risultati sempre migliori (ne acquisirai in leadership);
Controllare: misurare le performance aziendali senza sorprese e pertanto effettuare un controllo di gestione efficace (conoscerai la marginalità per settore di attività; in una parola, dove stai costruendo i tuoi utili).

Tutto questo, lo avrai inteso, non lo si può realizzare da soli, ma attraverso la costruzione di un consenso che coinvolgerà progressivamente chi lavora con te: devi assumerti questa importante responsabilità; in caso contrario le responsabilità aumenteranno terribilmente per il semplice motivo che fare l’imprenditore sentendo l’acqua alla gola non solo non è piacevole, ma è anche distruttivo rispetto alla qualità delle relazioni interpersonali all’interno del tuo gruppo di lavoro.

Anche l’attenzione ai risultati economici sta repentinamente cambiando: il passaggio da un ambiente dinamico (sostanzialmente prevedibile nelle sue linee generali) ad un ambiente discontinuo (molto imprevedibile) ha fatto spostare l’attenzione dai costi alla marginalità, rendendo tutto terribilmente più difficile.

Allora prendi una decisione: passa dalla ricerca della quantificazione dei tuoi risultati, attività squisitamente contabile, alla motivazione e valutazione di te stesso e di chi ti aiuta quotidianamente nell’ottenere tali risultati. Potrai accrescere la tua sicurezza professionale e la tua leadership solo se chi ti affianca vedrà in te qualcuno che lo aiuterà a crescere. Circondati di persone positive e intraprendenti: sarà tutto più facile. Questa è la vera svolta per gli imprenditori ed i manager proiettati oggi nel domani.


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