A cosa serve il controllo di gestione in farmacia

Il controllo di gestione in farmacia serve a monitorare i margini, ad ottenere facilmente proiezioni economiche a fine anno, a predisporre budget credibili, a controllare i flussi di entrate ed uscite di denaro, a capire come, dove e di quanto incentivare il personale, a conoscere il punto di pareggio per ciascun reparto.

In una parola, il controllo di gestione serve a vedere la tua farmacia da prospettive diverse per supportare le tue decisioni senza dipendere da terzi e dando maggior valore ai dati che possiedi già e che devi imparare ad utilizzare sempre più in autonomia.

Negli anni ho potuto notare come il farmacista abbia poco sviluppato l’intuito imprenditoriale e questo lo si riscontra anche nel modo di utilizzare il gestionale della sua farmacia, non orientato al controllo di gestione e spesso limitato alla routine del carico e scarico della merce e al confronto sui prezzi d’acquisto della stessa.

Viceversa, il controllo di gestione in farmacia intende stimolare il titolare e coinvolgere tutti i collaboratori verso un’attenzione costante sui risultati di cui si è capaci, raccogliendo informazioni preziose per affrontare scelte tempestive.

Quando si è nella condizione di osservare prospettive diverse ci si pongono domande illuminanti:

    1. Quali prodotti devo spingere maggiormente sul mercato?
    2. Perché gli utili non incrementano dello stesso ammontare il mio conto in banca?
    3. Quanta redditività hanno i miei spazi commerciali?
    4. Come definisco i prezzi di vendita?
    5. Come posso modificare il punto di pareggio tra costi e ricavi di ciascun reparto?
    6. Tra sconti, offerte e note credito, quanto mi costa effettivamente la merce?
    7. Come formulo varie ipotesi di budget senza perdermi nei numeri?
    8. In che modo ho realizzato gli utili di fine anno?
    9. Come comparo la produttività dei collaboratori per incentivarli a crescere?
    10. Di quanto devo variare i prezzi al pubblico in un dato reparto per ottenere i profitti-obiettivo?
    11. Quanto devo vendere in più per recuperare le marginalità perse nelle “offerte speciali”?
    12. Riesco a sostenere o meno il costo di un addetto specializzato in un reparto specifico?
    13. Quanto mi costa giornalmente (festivi inclusi) la farmacia?
    14. Come programmo gli acquisti per migliorare i tempi di giacenza della merce in magazzino?
    15. Quanto mi posso pagare?

Caro farmacista, presta attenzione a questa sequenza logico-temporale:

a) il tuo futuro dipende dalle decisioni attuali (atteso che nulla puoi sull’ambiente);
b) decidere di agire dipende dal tuo stato di necessità;
c) ciò che agli occhi risulta necessario ti spinge a controllare al meglio lo stato della realtà.

Io ti ho fornito quindici interrogativi: tu hai trovato quello giusto per approfondire l’argomento?


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