
A Milano consumi di ketamina tra i più alti d’Europa
Sono stati pubblicati gli ultimi risultati del più grande progetto europeo nel campo dell’analisi delle acque reflue da parte del gruppo europeo SCORE (Sewage Analysis CORe group Europe) in collaborazione con l’Agenzia Europea per il Monitoraggio delle Dipendenze (EMCDDA) – Wastewater analysis and drugs: a European multi-city study.
L‘analisi delle acque reflue o epidemiologia delle acque reflue rivela i profili di consumo delle principali droghe d’abuso in Europa con un trend in aumento di cocaina e metamfetamine.
Lo studio esplora il potenziale dell’epidemiologia delle acque reflue per identificare nuove sostanze psicoattive e fornire un sistema di allerta precoce per identificare le tendenze emergenti ed aiutare a valutare gli interventi di salute pubblica.
Da Copenaghen a Valencia e da Nicosia a Lisbona, lo studio ha analizzato campioni giornalieri di acque reflue prelevati in entrata agli impianti di trattamento dei reflui cittadini, tra marzo e aprile 2022.
Nei campioni, derivanti da circa 54 milioni di persone, è stata effettuata la ricerca per individuare tracce di cannabis e di altre sostanze stimolanti illecite: cocaina, amfetamina, metamfetamina, MDMA/ecstasy e ketamina, quest’ultima inclusa nell’analisi per la prima volta.
A seguito di segnalazioni di una maggiore disponibilità e uso di ketamina in Europa, il farmaco anestetico, usato illegalmente per scopi ricreativi, è stato incluso per la prima volta nello studio del 2022. I livelli più elevati sono stati trovati nelle acque reflue in Danimarca, Italia, Spagna e Portogallo.
“Lo studio europeo include in Italia la città di Milano, che monitoriamo dal 2005 – spiega Sara Castiglioni del Laboratorio di Indicatori epidemiologici ambientali del Mario Negri – Negli ultimi anni abbiamo osservato un incremento nei consumi in particolare di cocaina e di cannabis. Il consumo di ketamina, che monitoriamo in Italia da circa 10 anni, è anch’esso in aumento e risulta tra i più alti nelle città europee investigate”.
“L’epidemiologia delle acque reflue si dimostra molto utile per rilevare nuovi trend di consumo anche a livello locale ed è al momento applicata anche in uno studio a livello nazionale che stiamo conducendo in collaborazione con il Dipartimento Politiche antidroga, i cui risultati verranno pubblicati a breve”, conclude Castiglioni.