Alopecia areata grave. Ema autorizza l’uso di baricitinib
L’Ema ha rilasciato l’autorizzazione all’uso di baricitinib per il trattamento dell’alopecia areata grave (AA) negli adulti. Baricitinib, un inibitore orale di Janus Chinasi (JAK), è il primo farmaco autorizzato dall’Unione Europea per questa patologia.
L’approvazione deriva dai risultati degli studi di fase 3 BRAVE-AA1 e BRAVE-AA2, pubblicati sul NEJM, che hanno valutato l’efficacia e la sicurezza di Baricitinib in 1.200 pazienti con AA grave.
Si tratta del più grande programma di studi clinici di fase 3 con endpoint primari completati: il 40% dei pazienti trattati con baricitinib a 36 settimane ha raggiunto l’80% di copertura del cuoio capelluto e il 75% di questi ha raggiunto il 90%.
I risultati dello studio confermano l’efficacia di baricitinib anche a 52 settimane come emerso dall’ultimo meeting annuale della American Academy of Dermatology (AAD).
L’alopecia areata è una malattia autoimmune dei bulbi piliferi (reazione anomala del sistema immunitario che riconosce come estranei i bulbi piliferi e li colpisce), talora associata ad altre patologie autoimmuni (tiroide, gastrite, vitiligine).
Provoca la caduta dei capelli a chiazze grandi come una moneta o più estese e, a volte, anche dei peli di ciglia, sopracciglia, barba o altre parti del corpo. Si tratta di un fenomeno che colpisce indipendentemente dal sesso e dall’età.
Il decorso della malattia è particolare: in alcuni casi basta un solo giorno perché si formino una o più chiazze prive di capelli, in altri si può assistere a una perdita massiva in poco tempo. La causa che porta alla comparsa dell’alopecia areata è spesso un trauma psichico o un periodo di particolare stress.