Alzheimer. Biogen sospende studi sul farmaco sperimentale aducanumab

La multinazionale farmaceutica Biogen e il partner Eisai hanno comunicato l’intenzione di interrompere gli studi di fase III con il farmaco sperimentale aducanumab in pazienti con lieve decadimento cognitivo e demenza dovuti alla malattia di Alzheimer, perché ritengono improbabile che il trattamento possa soddisfare gli endpoint primari.

La decisione di fermare i due studi fa seguito alla raccomandazione di un comitato indipendente di monitoraggio dei dati dopo un’analisi di futilità (l’incapacità di uno studio clinico di raggiungere i suoi obiettivi), e non sarebbe legata a problemi di sicurezza.

Aducanumab è un farmaco sperimentale in fase di sviluppo per il trattamento della malattia di Alzheimer allo stadio precoce.

Si tratta di un anticorpo monoclonale umano ricombinante derivato da una libreria de-identificata di cellule B prelevate da soggetti anziani sani senza segni di deterioramento cognitivo o da soggetti anziani con un declino cognitivo insolitamente lento, utilizzando la piattaforma tecnologica di Neurimmune, chiamata Reverse Translational Medicine (RTM).

inoltre, si ritiene che il farmaco sia in grado di colpire gli aggregati di beta amiloide, compresi gli oligomeri solubili e le fibrille insolubili che si formano nella placca amiloide del cervello dei pazienti affetti da malattia di Alzheimer.

Sulla base dei dati preclinici e quelli di fase Ib, il trattamento con aducanumab aveva dimostrato di ridurre i livelli delle placche amiloidi.
Nell’agosto del 2016 aducanumab è stato inserito nel programma PRIME dell’Agenzia europea dei medicinali.

Nel settembre del 2016 la Fda ha accettato di inserirlo nel suo programma Fast Track e nell’aprile del 2017 è stato accolto nel Sakigake Designation System del Ministero giapponese della salute, del lavoro e del welfare.

In tutto il mondo, più di 44 milioni di persone soffrono di demenza, circostanza che rende la malattia una crisi sanitaria globale da affrontare.

Il morbo di Alzheimer provoca problemi di memoria, di pensiero e di comportamento. Nella fase iniziale, i sintomi di demenza possono essere minimi, tuttavia, quando la malattia provoca maggiori danni al cervello, i sintomi peggiorano.

La velocità con cui la malattia progredisce è diversa per ciascuno, tuttavia, in media, le persone che soffrono del morbo di Alzheimer vivono otto anni dopo che i sintomi si sono manifestati.

Anche se, attualmente, non esistono trattamenti per fermare la progressione del morbo di Alzheimer, vi sono farmaci che possono curare i sintomi della demenza.

Negli ultimi tre decenni, la ricerca sulla demenza ha fornito una comprensione molto più approfondita del modo in cui il morbo di Alzheimer colpisce il cervello. Oggi, i ricercatori continuano a ricercare i trattamenti più efficaci e una cura, nonché i modi di prevenire il morbo di Alzheimer e migliorare la salute del cervello.

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