Assofarm: le due velocità di istituzioni e farmacie
Durante la XXIII° Assemblea Federale Assofarm che si è tenuta lo scorso 15 giugno a Trento, il presidente Venanzio Gizzi, nella sua relazione ha affermato che l’approvazione della legge n. 124, ovvero la Legge annuale per la concorrenza e il mercato, ha segnato un momento di profondo cambiamento per il servizio farmaceutico.
“Una legge – ha sottolineato il presidente – della quale non apprezziamo nulla, perché il limite regionale per il quale un singolo soggetto possa possedere al massimo il 20% delle farmacie di una regione è chiaramente inadeguato. Anche perché è sufficiente che un soggetto, o un gruppo di soggetti, acquisiscano le prime cinquemila farmacie per fatturato per controllare più dell’80% del mercato italiano, quello che dipende dalla spesa privata e quello che dipende dal SSN”. “Sono questi aspetti – ha aggiunto – che ci hanno indotto ad affermare che non soltanto con questa legge esiste il fondato pericolo di uscire dalla logica del servizio sanitario per rifarsi a una visione mercatista della distribuzione del farmaco, ma anzi si procede in direzione opposta rispetto allo stesso concetto di concorrenza.
Nel corso dell’iter parlamentare abbiamo costantemente denunciato, in tutte le sedi istituzionali e pubbliche, che la legge così come formulata espone il servizio farmaceutico al rischio di una mutazione genetica per la quale è facile intravedere conseguenze negative”. “All’interno di questo quadro, non particolarmente esaltante – continua – rileviamo come i protagonisti della filiera distributiva del farmaco e delle istituzioni viaggino a due velocità assai diverse tra loro.
Da un lato vedo noi e il gruppo di lavoro coordinato dalla Asl Toscana Sud Est che, nell’ottica di valorizzare il ruolo del farmacista come protagonista della presa in carico dei pazienti cronici e di evitare pesanti costi al sistema sanitario in termini di ricoveri ospedalieri, era pronto a partire già un anno fa con una sperimentazione dall’alto valore scientifico. Dall’altro abbiamo un assetto istituzionale che rimette 3 continuamente in discussione l’allocazione delle risorse necessarie ad avviare tale sperimentazione”. In conclusione, Gizzi illustra con soddisfazione i dati positivi del bilancio finanziario dell’associazione e il numero in crescita delle farmacie comunali associate.