
Assofarm. Schito: Farmacia dei Servizi, quasi tutto bene
“La firma dell’accordo sulle Linee d’indirizzo per la sperimentazione della Farmacia dei Servizi è un fatto tra i più significativi degli ultimi dieci anni. Dal punto di vista del Paese, si tratta della più netta presa di posizione istituzionale sulla volontà di rilanciare la farmacia territoriale nel sistema salute italiano. Dal punto di vista di Assofarm, è il coronamento di un impegno iniziato nella prima metà degli anni Duemila”.
È quanto ha dichiarato Francesco Schito, segretario generale di Assofarm, in un editoriale, commentando l’accordo sulle Linee d’indirizzo per la sperimentazione della Farmacia dei servizi approvato dalla Conferenza Stato-Regioni nella seduta del 17 0tt0bre scorso.
“Siamo insomma nel mezzo del delicato passaggio dagli auspici ai fatti – ha continuato Schito -. Se infatti l’accordo riconosce formalmente le ‘potenzialità dei nuovi ruoli del farmacista in farmacia’, dall’altro si preoccupa di capire come queste potenzialità, una volta messe alla prova, possano dare indicazioni chiare sul convenzionamento dei nuovi servizi”.
“È quindi chiaro che si sta avviando un processo che dovrà sempre e certamente soddisfare requisiti di utilità e misurabilità degli investimenti regionali. I nostri dubbi si concentrano sul significato che tutte le parti in gioco possono attribuire a questi criteri, solo in apparenza così netti”, sottolinea il segretario di Assofarm.
Schito si chiede poi in che modo verranno valutati i risultati: “iI testo dell’accordo non entra né nei dettagli della questione né definisce percorsi per rispondere a una questione che, se non affrontata per tempo e nei giusti modi, rischia di vanificare tutto il potenziale riformatore della sperimentazione. Come noto a chiunque si occupi di ricerca, definire un metodo di valutazione dei risultati finali che sia certo e condiviso da tutti gli osservatori è questione fondamentale perché la ricerca possa produrre progresso della conoscenza”.
“Temiamo che senza un sistema di valutazione definito prima della produzione dei risultati, senza un’accettazione condivisa tra le parti dei suoi termini e comune a tutte le Regioni, la straordinaria chance riformatrice che la sanità italiana si è concessa con questa sperimentazione si possa concludere in un nulla di fatto. Senza regole condivise prima dell’inizio del gioco, il rischio dei conflitti finali è altissimo”, conclude Schito.