Autorità Garante della Concorrenza: sconti sui farmaci di fascia C e servizio CUP e ritiro referti nelle parafarmacie

“Sarebbe necessario rendere esplicito che gli sconti su tutti i farmaci e sulle preparazioni magistrali distribuiti da farmacie, parafarmacie e dagli esercizi autorizzati alla vendita possono essere applicati liberamente, anche in modo diversificato, ossia consentendo fidelizzazioni, premialità, sconti per categorie di pazienti”.

È quanto ha suggerito l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato nelle consuete proposte inviate al Governo per la predisposizione del disegno di legge annuale per il mercato e la concorrenza.

” Tale obiettivo di liberalizzazione delle politiche di prezzo se, da un lato, è rilevante in una prospettiva concorrenziale, dall’altro, non è in contrasto con la tutela della salute in quanto permane il ruolo del medico che, in caso di farmaci soggetti a prescrizione, garantisce il controllo sull’uso e consumo corretto del prodotto” evidenzia l’Autorità Garante.

“In questa prospettiva, al fine di fugare ogni dubbio sulla questione interpretativa in rilievo – sottolinea l’Antitrust – sarebbe necessario rendere esplicito che gli sconti su tutti i farmaci e sulle preparazioni magistrali distribuiti da farmacie, parafarmacie e dagli esercizi autorizzati alla vendita possono essere applicati liberamente”.

Per quanto riguarda le parafarmacie, invece, l’Autorità, nell’esercizio dei propri poteri di segnalazione, già in due occasioni ha rilevato che “escludere alle parafarmacie la possibilità – riconosciuta alle farmacie – di offrire servizi (quali il servizio CUP o il servizio ritiro del referto) idonei ad ampliare la gamma dei servizi offerti e conseguentemente ad attrarre maggiore clientela presso il proprio punto vendita sia lesivo delle norme e dei principi a tutela della concorrenza”.

“L’esclusione delle parafarmacie dall’esercizio di tali attività rappresenta, infatti, un comportamento idoneo a determinare per queste ultime un ingiustificato svantaggio concorrenziale rispetto alle farmacie. L’esclusione è idonea ad avere ricadute negative anche sui consumatori i quali vengono privati di un potenziale ulteriore canale di accesso ai suddetti servizi. A tale proposito, si rileva come in più occasioni l’Autorità abbia sottolineato la rilevanza del canale delle parafarmacie nello sviluppo della concorrenza nel settore della distribuzione di prodotti farmaceutici”, conclude il documento.

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