Banco farmaceutico e CRI contro la povertà sanitaria

La Fondazione Banco Farmaceutico onlus e Croce Rossa Italiana hanno firmato un protocollo d’intesa nazionale per consolidare la collaborazione, già sperimentata con successo a livello locale, sul fronte della lotta alla povertà sanitaria.

L’accordo, in particolare, consentirà di rafforzare tutti quegli interventi sul territorio necessari per aiutare le persone in condizioni di indigenza e, in modo speciale, quelle che a causa del caldo estivo stanno vivendo situazioni particolarmente difficili. Tra queste, soprattutto gli anziani, 510mila dei quali vivono in stato di povertà assoluta. Il problema riguarda anche gli anziani che, secondo i criteri Istat, non sono poveri: il 39,8% ha dovuto rinunciare, almeno qualche volta durante l’anno, all’acquisto di farmaci per ragioni economiche, mentre in 4 casi su 10 hanno dovuto rinunciare anche a visite mediche, terapie o esami.

Ecco perché Banco Farmaceutico raccoglierà – attraverso il sistema delle donazioni aziendali – farmaci (integratori, creme idratanti, antisettici, sciroppi ed espettoranti per la tosse) che la CRI, grazie alla capillarità di strutture e attività (più di 1000 sedi e oltre 160.000 volontari) sul territorio nazionale, sarà in grado di far arrivare a tutte le persone bisognose.

Nel 2017, Banco Farmaceutico ha raccolto 1.350.164 farmaci, per un valore economico pari a 11.188.754 euro. Con i medicinali donati – grazie a oltre 14mila volontari, 3.851 farmacie e 25 aziende farmaceutiche – sono state aiutate oltre 578.000 persone in difficoltà, assistite da 1.722 enti caritativi convenzionati con la Fondazione Banco Farmaceutico onlus. In 18 anni di attività (febbraio 2000 – luglio 2018) Banco Farmaceutico ha raccolto e donato oltre 10,4 milioni di confezioni di farmaci, per un valore economico superiore a 80,4 milioni di euro. Sono i dati diffusi durante la presentazione del Bilancio Sociale 2017 di Banco Farmaceutico, ospitata proprio da Croce Rossa Italiana contestualmente alla firma del protocollo d’intesa.

Alla cerimonia di firma hanno partecipato Francesco Rocca, Presidente della Croce Rossa Italiana e della Federazione Internazionale delle Società della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa e Filippo Ciantia, direttore generale di Banco Farmaceutico.

“Le azioni di ogni giorno, per chi non ha nulla non sono scontate. La maggior parte di noi, per esempio, raggiunge il posto di lavoro in macchina, in motorino o con i mezzi pubblici; chi è povero, invece, cammina chilometri. Lo fa perché, semplicemente, deve raggiungere le mense o i dormitori degli enti assistenziali a cui si affida. Cammina chilometri solo per mangiare e dormire. In questo periodo, spesso, è obbligato a farlo sotto il sole cocente”, ha dichiarato Sergio Daniotti, presidente della Fondazione Banco Farmaceutico onlus.
“La conoscenza delle reali esigenze dei cittadini e la capillare presenza sul territorio – ha concluso Daniotti – sono fattori che consentono a Croce Rossa Italiana di agire in maniera efficace e tempestiva; per questo, la collaborazione non solo ci onora, ma rappresenta la garanzia che gli effetti degli sforzi per raccogliere farmaci si moltiplicheranno”.

“Da anni i Comitati di Croce Rossa collaborano con il Banco Farmaceutico a livello locale, riuscendo efficacemente a raggiungere moltissime persone in difficoltà. Ecco perché l’avvio di questa partnership su tutto il territorio nazionale è un passo molto importante per essere sempre più incisivi nella nostra lotta quotidiana alla povertà, all’isolamento e a tutte le condizioni di vulnerabilità. Perché ancora si tende a sottovalutare il livello della povertà in Italia e in Europa. In realtà – ha detto Francesco Rocca, Presidente della Croce Rossa Italiana – l’impatto umanitario della crisi economica è stato, e continua a essere, rilevante e allarmante. 18 milioni di persone in Italia sono a rischio povertà o esclusione sociale. Quasi uno su tre. In Europa stanno peggio solo in Bulgaria, Romania, Grecia e Lituania. Significativo è anche l’aumento dei nuovi poveri: persone che, pur lavorando, non riescono ad arrivare alla fine del mese. L’impoverimento ha portato, come conseguenza, un cambio di stile di vita per moltissime persone e che incide, in particolar modo, su anziani e bambini: molti hanno iniziato a trascurare la salute e il cibo”.

CORRELATI