Bergamo. Scivolone del sindaco Gori. I farmacisti esclusi dalle onorificenze assegnate per l’emergenza Covid


I farmacisti sono stati e sono tuttora, una preziosa risorsa sul territorio in un anno drammaticamente segnato dalla pandemia. Un presidio sanitario sempre aperto e pronto a dispensare farmaci ma soprattutto consigli utili.
Talvolta anche solo per fornire una giusta dose di sostegno psicologico a pazienti provati, disorientati dal Covid-19. In tanti hanno riconosciuto e apprezzato questo ruolo. È apparso strano però non vederli inseriti nell’elenco dei professionisti che a breve saranno premiati dal Sindaco di Bergamo Giorgio Gori. La città, come noto, è stata fra le più colpite dal coronavirus, in termini di contagi e purtroppo anche di decessi. Fra questi anche alcuni farmacisti
che hanno contratto il virus svolgendo con abnegazione il loro dovere. A gennaio 2021, nel corso di una serata al Teatro Donizetti saranno conferite 4 medaglie d’oro per gli operatori del Covid e 10 benemerenze civiche.
Nell’elenco pubblicato dall’Eco di Bergamo, appaiono Associazioni, personale sanitario fra cui medici infermieri e operatori, Volontari, comuni cittadini per iniziative lodevoli, finanche analisti Politici. Dei farmacisti però nessuna traccia.
Una svista incomprensibile che non è piaciuta ai rappresentanti locali dell’Ordine dei Farmacisti e di Federfarma, rispettivamente Ernesto De Amici e Giovanni Petrosillo.
Il rammarico dei due presidenti di categoria espresso nella missiva di seguito riportata.

Gent.mo Sig. Sindaco,
abbiamo letto con profondo senso di frustrazione la notizia relativa all’onorificenza riconosciuta dalla Città di Bergamo al personale medico, agli infermieri, al personale ausiliario delle strutture sanitarie e sociosanitarie e ai volontari della città di Bergamo per l’impegno svolto nella gestione del COVID. Ci felicitiamo per le categorie premiate, ma dobbiamo purtroppo rammaricarci per tutti i soggetti dimenticati, sanitari e non sanitari, che nel periodo COVID hanno gettato il cuore oltre l’ostacolo per dare tutto quello che potevano e forse ancor di più. Tra i presidi sanitari ignorati ci sono sicuramente le farmacie della Sua città, titolari, collaboratori farmacisti e tutti i dipendenti non laureati, che hanno fatto cose meravigliose, rischiando la propria salute e quella dei propri familiari, andando oltre gli orari di apertura, facendo solidarietà tra loro per recuperare i farmaci e dispositivi mancanti, dando assistenza ai cittadini smarriti anche nelle notti buie con le insegne accese, quando il silenzio era lacerato solo dalle sirene delle ambulanze, facendo miracoli con la collaborazione dei Carabinieri per gestire la fornitura e il ritiro delle bombole di ossigeno, arrivando a piangere insieme ai familiari dei pazienti quando bisognava scegliere a chi dare quell’unica bombola di ossigeno disponibile. I farmacisti erano tra i cittadini premiati lo scorso 3 giugno dal Presidente Mattarella e sono stati accolti dal Presidente della Repubblica in delegazione lo scorso 20 ottobre, come segno di riconoscimento per il ruolo svolto nella pandemia. Forse, quest’anno, nella selezione dei soggetti da onorare era veramente difficile non incappare in scelte critiche sul piano della sensibilità. Lo capiamo, ma se ci sono spazi, un ripensamento Le farebbe onore.
Ad ogni modo, come rappresentanti della Categoria, ci sentiamo di ricordare che comunque abbiamo già ricevuto i nostri riconoscimenti, prima ancora che dal Presidente della Repubblica, dai nostri cittadini che si sono affidati a noi nell’emergenza e che continuano a farlo quotidianamente. Ernesto De Amici e Giovanni Petrosillo

Christian Petrelli

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