Carlo Verdone farmacista ad honorem
La comunità dei farmacisti romani potrà contare su un illustre esponente in più: Carlo Verdone. Al popolare regista e attore romano, è stato consegnato ieri sera al CineVillage Talenti, l’attestato ufficiale della sua iscrizione ad honorem all’Albo dei farmacisti di Roma, insieme a un camice bianco con regolare caduceo personalizzato sul bavero.
Un ulteriore riconoscimento per il popolarissimo artista, del quale sono ben note la passione e le approfondite conoscenze in materia medica e farmaceutica, che già gli sono valse nel 2007 una laurea in medicina honoris causa (o doloris causa, come scherzò da par suo in occasione del conferimento lo stesso Verdone) da parte dell’Università Federico II di Napoli.
Le inclinazioni e le competenze di Verdone in materia di medicina e di medicine sono ben note, anche in ragione dell’ampio spazio che la materia ha trovato nei suoi film: basterà citare, tra i tanti, Maledetto il giorno che ti ho incontrato, in una memorabile sequenza dove rovescia sul letto, a beneficio di un’agitatissima Margherita Buy, in crisi di astinenza da ansiolitici, un’intero bustone di confezioni di farmaci, o ancora Viaggi di nozze, nell’esilarante scena in cui, nelle vesti di Raniero, medico assai pieno di sè, risponde al telefonino a un paziente anche in chiesa mentre si dirige all’altare insieme alla sposa Veronica Pivetti.
A riprova della sua inestinguibile (e peraltro sempre dichiarata) passione per la scienza medica e la cura, Verdone indosserà peraltro il camice di un luminare anche nel suo prossimo film, Si vive una volta sola, sceneggiato
insieme a Giovanni Veronesi e Pasquale Plastino e girato interamente in Puglia nel pieno di questa estate, tra giugno e luglio, la cui uscita è prevista nel prossimo mese di febbraio.
Il regista e attore si leva lo sfizio di indossare i panni di un primario, il professor Umberto Gastaldi, chirurgo alla guida di una équipe medica composta dalla strumentista Lucia Santilli (Anna Foglietta), dall’anestesista Amedeo Lasalandra (Rocco Papaleo) e dal suo assistente Corrado Pezzella (Max Tortora): un team di eccellenti professionisti ma anche di insospettabili e implacabili burloni, insuperabili nel partorire scherzi spietati, specialmente a spese del personaggio interpretato da Papaleo. Durante uno sconclusionato viaggio on the road verso i mari del Sud d’Italia, però, fra incontri surreali e avventure esilaranti, i quattro amici si imbattono in un’esperienza sorprendente e indimentcabile, un colpo di scena che potrebbe cambiare per sempre le loro vite. Più ancora che in ragione della sua nota e ormai conclamata competenza da vero e proprio “medico mancato” (egli stesso ha più volte ammesso di non aver fatto medicina, iscrivendosi a Lettere e filosofia, solo perchè terrorizzato dal sangue e dai cadaveri: “Non avrei mai retto le lezioni di anatomia alle quali sarei dovuto necessariamente andare”), la decisione dell’Ordine di Roma di iscrivere Verdone nel suo Albo professionale, sia pure ad honorem, risiede anche se non soprattutto nella profonda consapevolezza che Verdone ha sempre manifestato (e testimoniato) in ordine alla specificità dei farmaci.
“Pur non perdendo occasione di farne materia di narrazione nei suoi film e di scherzarci anche sopra in molte gag televisive e interviste” spiega il presidente dell’Ordine Emilio Croce “Verdone non ma hai dimenticato di mettere in guardia su ciò che sono davvero i farmaci, beni esistenziali dalla duplice natura: irrinunciabili strumenti di salute quando usati con proprietà, ma anche sostanze pericolose che possono produrre, se male utilizzate, conseguenze nefaste. Verdone ha sempre avuto cura di marcare questa fondamentale caratteristica e di mettere in guardia contro l’uso incauto e disinvolto dei farmaci, ignorando controindicazioni e possibili effetti collaterali. Ed è proprio questo atteggiamento di consapevole e responsabile messa in guardia contro il rischio che i farmaci vengano impiegati per ciò che non sono e non dovranno mai essere, ovvero beni di consumo, che apparenta il regista alla nostra professione: noi farmacisti siamo appunto i professionisti del farmaco, custodi e garanti di quel corretto impiego che Verdone ha spesso voluto sottolineare e promuovere. Un motivo a nostro giudizio sufficiente per accoglierlo nel novero della professione”conclude Croce “iscrivendolo ad honorem al nostro Ordine, a nostra volta onoratissimi del fatto che un personaggio così popolare e amato, anche per la sua capacità di restituire vizi e virtù del nostro Paese con sguardo acuto, dissacrante e sempre originale, abbia accettato di farne idealmente parte”.
La notizia dell’iscrizione onoraria di Verdone all’Ordine dei farmacisti, che ne fa una sorta di testimonial della professione, ha già avuto un ampio riscontro sui media, ripresa e rilanciata tra gli altri dalle pagine romane del Corriere della Sera e da un servizio televisivo di Studio aperto di Italia Uno ripreso anche da molte piattaforme on line.