
Taglio spesa farmaceutica Regione Umbria. Il disappunto di Egualia e Farmindustria
“Ci uniamo alle forti preoccupazioni espresse da Cittadinanzattiva, FIMMG e Federfarma sul provvedimento adottato di recente dalla Regione Umbria per ridurre la spesa farmaceutica. Sono dichiarazioni che condividiamo pienamente – afferma Marcello Cattani, Presidente di Farmindustria – per le pesanti conseguenze che ricadranno sui cittadini, sui medici e sulle imprese.
La decisione della Regione Umbria, infatti, limita il diritto alla salute dei pazienti, che vengono privati della terapia più appropriata, e la libertà dei medici che non potranno più in scienza e coscienza scegliere e prescrivere la cura migliore.
E questo perché obbligati a rispettare tetti di spesa ospedaliera totalmente sottodimensionati e non adeguati ai reali bisogni dei cittadini.
È un provvedimento dettato da motivazioni puramente economicistiche, che non garantisce l’applicazione del principio, sancito dalla Costituzione, dell’univocità dell’assistenza farmaceutica, perché non tiene in considerazione le valutazioni regolatorie e scientifiche effettuate a livello centrale da parte dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa).
La salute – continua Cattani – è il bene più prezioso da tutelare e un investimento sociale ed economico e non un costo. E i cittadini non devono essere discriminati a seconda della Regione in cui vivono.
Per questo è sempre più urgente abbandonare la logica dei silos, dei tagli lineari, dei tetti di spesa, dei payback, basata su una visione che fa male a tutti.
È invece sempre più importante una governance finalmente moderna e al passo con i tempi che permetta l’accesso dei pazienti rapido e omogeneo sul territorio a farmaci e vaccini. Con risorse finalmente adeguate alla domanda di salute in Italia.
Ecco perché è più che mai necessaria una cabina di regia nazionale – conclude il Presidente di Farmindustria – che renda omogenea l’erogazione delle prestazioni e dunque delle cure a tutti i cittadini. Per il bene del Paese.”
Sulla stessa linea anche Egualia, organo di rappresentanza ufficiale dell’industria dei farmaci generici equivalenti, che parla di rischi per l’accesso alle cure per patologie gravi e oncologia senza un percorso condiviso con medici e pazienti.
“Desta sconcerto e preoccupazione- dichiarano i rappresentanti di Egualia– la delibera con cui la Regione Umbria punta a ridurre del 25% la spesa farmaceutica con il ricorso a tagli lineari e stringenti indirizzi ai medici prescrittori senza nessun ricorso logico al tema dell’appropriatezza prescrittiva, con diktat che rischiano – come molti esempi in giro per l’Italia dimostrano – di limitare l’accesso alle cure per pazienti affetti da malattie gravi in aree come la reumatologia, la gastroenterologia, la nefrologia, l’oncologia ed ematologia. Obiettivi di questo genere non sono realizzabili se non attraverso percorsi condivisi e partecipati con i clinici e con il coinvolgimento attivo deli pazienti che vanno informati e resi consapevoli delle scelte terapeutiche”.