
CIMEST: “Farmacisti trasformati in medici specialisti? Siamo alla Follia”
I rappresentanti del CIMEST, (Coordinamento Intersindacale di Medicina Specialistica ambulatoriale di territorio), hanno manifestato tutta la loro indignazione per le parole del sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato, rispetto alle dichiarazioni riportate nell’intervista del 5 luglio sulle pagine de Il Sole 24 Ore.
“L’erogazione di prestazioni specialistiche in convenzione in farmacia presentando la ricetta? Siamo alla follia – affermano, Salvatore Gibiino e Salvatore Calvaruso coordinatori del CIMEST – .
Fermo restando il massimo rispetto per la figura professionale del farmacista, essenziale per il comparto sanitario, siamo dell’idea che non si può pensare di abbattere le liste d’attesa trasformando i farmacisti in medici specialisti ma dare le giuste risorse a chi professionalmente ne è abilitato ed è pronto a farlo da subito mentre in numerosi contesti regionali è sottoutilizzato per mera volontà politica”.
Nel corso dell’intervista Gemmato ha dichiarato che garantire in farmacia analisi di base in convenzione con il Ssn, come sta già sperimentando la Liguria potrà abbattere le liste d’attesa.
“Le farmacie – ha continuato- possono essere preziose anche nel prendersi carico dei malati cronici e nel fornire servizi di telemedicina in quelle aree del paese dove l’ospedale è lontano e per un anziano può essere utile avere un primo referto senza doversi spostare”.
Il sottosegretario ha poi sottolineato come con il Covid sia emerso il ruolo strategico delle 19mila farmacie sempre aperte e presenti ovunque e siano stati avviati servizi come le vaccinazioni e i tamponi.
“Ora si tratta di far diventare le farmacie insieme ai medici di famiglia – ha detto Gemmato- gli anelli di congiunzione tra gli ospedali, le nuove strutture previste dal Pnrr sul territorio e il cittadino”.
Un’estensione di servizi e prestazioni che non trova l’approvazione dei rappresentanti della medicina specialistica ambulatoriale di territorio.
“Dopo averle trasformate in empori della sanità dove è possibile acquistare cosmetici, profumi, calzature, generi alimentari e giochi per bambini – proseguono Gibiino e Calvaruso – apprendiamo che il sottosegretario Gemmato vorrebbe che le farmacie fossero anche laboratori di analisi e studi di cardiologia o di altre specialità in convenzione con il sistema sanitario per erogare prestazioni in grado di abbattere le liste d’attesa”.
“Che Gemmato, farmacista e titolare di farmacia a Terlizzi, se ne esca con una proposta simile, ci fa pensare che abbia voluto svestire l’abito di sottosegretario per indossare il camice nel promuovere interessi di bottega che non rappresentano assolutamente la soluzione del problema delle liste di attesa ma configurano soltanto un palese conflitto di interessi”, sottolineano i coordinatori del CIMEST che concludono: “Siamo sicuri che il Ministro della Salute ed il Presidente della FNOMCeO prenderanno le distanze da queste inopportune affermazioni del sottosegretario Gemmato. Una cosa è considerare le farmacie ‘presidi sanitari’ come prevede la legge, altra cosa è fargli gestire la medicina specialistica ‘in convenzione’ trasformando le farmacie in strutture convenzionate. Se di paradossi dobbiamo parlare perché non autorizzare gli specialisti a consegnare i farmaci da loro stessi prescritti?”.