CONASFA. Abusivismo, dove sono le contromisure?

Pubblichiamo di seguito il comunicato di CONASFA, la Federazione Nazionale delle Associazioni dei Farmacisti non titolari, rappresentata da Silvera Ballerini, in merito alle recenti notizie cronaca del trapanese, rispetto all’abusivismo professionale. Il NAS di Palermo a seguito di controlli effettuati in alcune farmacie, ha denunciato all’Autorità giudiziaria cinque farmacisti ed un magazziniere.

“Il risultato delle indagini a Trapani, di qualche settimana fa, da parte del nucleo NAS della città, mette nuovamente il dito nella piaga. Episodi così eclatanti, purtroppo, non sono rari. L’attività investigativa dei militari avrà il suo decorso. Come Professionisti e come Iscritti ai rispettivi Ordini Provinciali, questo episodio non può passare inosservato. Le attività di controllo e deterrenza da parte degli Ordini Provinciali per il rispetto del Codice Deontologico (CD) sostanzialmente negli anni si sono dimostrate insufficiente se non addirittura fallimentari. Il ruolo ascritto al Farmacista “a salvaguardia della salute del cittadino [CD art. 3]” e l’attività istituzionale dell’Ordine “… che garantisce ai cittadini i requisiti di professionalità e la correttezza del comportamento degli iscritti [CD art 1.03]” sono rimasti solo ruoli “di facciata” e non di sostanza. Spesso, le attività di controllo degli Ordini sono “incatenate” per il rischio di cause con i “colleghi” incriminati che porterebbero a degli esborsi onerosi e dei tempi lunghi per i primi per le controversie giudiziarie. Risultato: attese infinite della giurisprudenza ordinaria con il rischio del nulla di fatto e sostanzialmente disattendendo l’art. 40 del CD. Rimane anche il dubbio se l’Ordine abbia ancora un ruolo di autorità e autorevolezza. Questo ruolo deve essere rilanciato da una autocritica di tutti e cercando di introdurre nuovi mezzi.
La tentazione di comportamenti NON DEOTOLOGICI e di ABUSIVISMO, sono molteplici. Spesso ci si nasconde dietro l’alibi che l’altro lo fa già e/o per motivi di sostenibilità aziendale, questo “permetterebbe” di fare e accettare tutto. Le puntuali raccomandazioni da parte dei nostri Presidenti di Ordini e Federazione probabilmente vengono letti con ironia. Il perdurare di questi comportamenti scorretti, la non applicazione di fatto del CD art. 40 sono a danno: dell’immagine del farmacista, della salute pubblica, della sana concorrenza professionale e dell’occupazione dei farmacisti.
Se tutte le raccomandazioni, aggiornamenti del Codice Deontologico non hanno avuto un effetto incisivo, corre l’obbligo di un serio confronto all’interno della categoria in tempi certi per definire altre forme sanzionatorie e di controllo”.

CORRELATI