
Consiglio nazionale Fofi: necessario un riassetto della distribuzione del farmaco
In occasione del Consiglio nazionale della Fofi, il presidente Andrea Mandelli, nella sua relazione ha evidenziato che in Italia “la distribuzione del farmaco richiederebbe un riassetto volto a rimediare ai guasti della stagione delle liberalizzazioni. La stessa che ha portato a creare in Italia un unicum a livello europeo, cioè la creazione di esercizi commerciali in cui è presente un farmacista, nei quali è possibile vendere medicinali SOP e OTC e farmaci veterinari e 5 allestire preparazioni galeniche”. “Non da oggi – continua Mandelli – gli esercizi di vicinato, le parafarmacie rette da farmacisti, sono in crisi: reggono quelle di proprietà di gruppi e, soprattutto, i corner della grande distribuzione. Questi corner, sono circa 400, possono vantare un fatturato pari a quello totale delle 4000 parafarmacie. Fin dall’inizio avevamo detto con estrema chiarezza che questo della parafarmacia non era un modello sostenibile e i fatti ci hanno dato purtroppo ragione, così come avevamo detto che l’apertura alla GDO costituiva un precedente pericolosissimo che, in un certo senso, è stato perfezionato dalla Legge sulla Concorrenza. E’ evidente che i colleghi delle parafarmacie vivono un disagio fortissimo, del quale, a differenza della politica, conoscono le cause, così come le conosciamo noi”. Per venire incontro alle difficoltà dei colleghi parafarmacisti, ha sottolineato Mandelli, “la Federazione ha promosso il tavolo che mira a un solo obiettivo: fornire un quadro esauriente e veritiero della situazione, e offrire la massima collaborazione, al decisore politico”. Secondo il presidente della Fofi, inoltre, difendere il primato dei farmacisti nella distribuzione dei medicinali, rispetto ad altre realtà nelle quali il ruolo professionale può trovarsi subordinato rispetto alla mera logica del profitto, è fondamentale anche per quella evoluzione del nostro ruolo all’interno del processo di cura che perseguiamo fin dal 2006. Per quanto riguarda la farmacia dei servizi, Mandelli ribadisce che “sulla dispensazione è oggi imprescindibile costruire una serie di prestazioni professionali specifiche del farmacista capaci di migliorare l’esito delle terapie, di contribuire all’educazione sanitaria del paziente, a evitare il ricorso improprio alle prestazioni, per esempio, del pronto soccorso, a migliorare l’uso delle risorse e a ridurre gli sprechi”. Infine, il numero uno della Federazione ricorda che “ancora oggi, a 17 anni dall’istituzione della distribuzione diretta, non si è ancora in grado di stabilire dati alla mano se e quanto questa modalità abbia consentito risparmi reali, mentre è certo che ha complicato la vita dei pazienti ed escluso il farmacista di comunità dal circuito dell’innovazione farmacologica. Ma non soltanto, visto che in alcune realtà anche i generici sono stati inclusi nella distribuzione diretta, malgrado la stessa Assogenerici – ormai quasi due anni fa – avesse sottolineato l’irrazionalità della misura, visto che con questa modalità il farmaco non branded viene a costare di più”.