Covid. Ema approva Il vaccino di Novavax per gli adolescenti tra i 12 e i 17 anni
La Commissione Europea ha approvato l’autorizzazione all’immissione in Commercio condizionata estesa per Nuvaxovid, il vaccino contro il COVID-19, negli adolescenti in Europa di età compresa tra i 12 e i 17 anni.
L’approvazione fa seguito al parere positivo espresso il 23 giugno scorso dal Comitato per i medicinali per uso umano dell’Agenzia europea per i medicinali.
“Siamo estremamente lieti che Nuvaxovid, il nostro vaccino per il COVID-19, sia ora disponibile anche per gli adolescenti in Europa – ha dichiarato Stanley C. Erck, Presidente e Amministratore delegato di Novavax -. Il nostro vaccino a base di proteine – sviluppato applicando un approccio innovativo alla tecnologia tradizionale – ha dimostrato efficacia e sicurezza sia negli adolescenti che negli adulti”.
L’autorizzazione si basa sui dati dell’estensione pediatrica di PREVENT-19, uno studio registrativo di fase III in corso su 2247 adolescenti tra i 12 e i 17 anni di età in 73 siti statunitensi, volto a valutare la sicurezza, l’immunogenicità e l’efficacia di Nuvaxovid.
Nel corso dello studio, Nuvaxovid ha soddisfatto il suo endpoint primario di efficacia e ha dimostrato un’efficacia clinica complessiva dell’80% in un momento in cui la variante Delta era il ceppo di SARS-CoV-2 predominante negli Stati Uniti.
I dati preliminari sulla sicurezza dello studio hanno dimostrato che il vaccino è generalmente ben tollerato. Gli eventi avversi gravi sono stati pochi ed equilibrati tra il braccio vaccino e il braccio placebo, e non sono stati considerati correlati al vaccino.
La reattogenicità locale e sistemica è stata generalmente inferiore o simile a quella degli adulti, dopo la prima e la seconda dose. Le reazioni avverse più comuni osservate sono state dolorabilità/dolore al sito di iniezione, cefalea, mialgia, affaticamento e malessere.
Non vi è stato alcun aumento della reattogenicità negli adolescenti più giovani (da 12 a 15 anni) rispetto agli adolescenti più anziani (da 15 a 18 anni). Nessun nuovo segnale di sicurezza è stato osservato in tutta la parte dello studio controllata con placebo.