Covid. Remdesivir riduce mortalità nei pazienti ospedalizzati

Secondo i dati di tre studi retrospettivi “real-world”, l’avvio del trattamento con remdesivir entro i primi due giorni dal ricovero può aiutare a ridurre la mortalità e i tassi di riammissione in tutti i pazienti ricoverati con COVID-19, a prescindere dalla gravità della malattia.

Una riduzione della mortalità è stata osservata anche nelle popolazioni vulnerabili, come le persone con malattie oncologiche o HIV. Questi studi hanno valutato i dati della pratica clinica di routine di oltre 850 ospedali statunitensi, al fine di ottenere informazioni sugli esiti dei pazienti mentre il COVID-19 continua a evolversi nel tempo.

Remdesivir è un antivirale indicato per il trattamento della malattia da COVID-19 nei pazienti adulti e pediatrici (di almeno 4 settimane di età che pesano almeno 3 kg) che richiedono ossigenoterapia supplementare e nei pazienti adulti e pediatrici (che pesano almeno 40 kg) che non richiedono ossigenoterapia supplementare e che presentano un aumento del rischio di progressione verso la forma severa della malattia. Remdesivir è approvato in oltre 50 paesi in tutto il mondo.

“Gli ampi studi che utilizzano dati “real-world” provenienti dalla pratica clinica rivestono grande importanza, considerati i cambiamenti significativi che si sono verificati nel panorama terapeutico del COVID-19 – ha affermato Chidinma Chima-Melton, autore dello studio e pneumologo presso l’UCLA Health (California, USA) -. Queste analisi longitudinali continuano a dimostrare il valore di remdesivir nel ridurre la mortalità in tutti i pazienti con COVID-19, nonché il suo impatto positivo sulla riduzione dei tassi di riammissione, un dato particolarmente significativo per gli ospedali”.

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