#CURIAMOLITUTTI. Al via il primo Banco farmaceutico veterinario
Ha preso il via sabato 8 dicembre e si concluderà domenica prossima in tante piazze italiane e in alcune farmacie ed ambulatori veterinari aderenti, il primo Banco farmaceutico veterinario: una raccolta di medicinali veterinari per poter aiutare gli animali che hanno bisogno di cure.
Questa iniziativa è organizzata dall’associazione animalista LAV che sta portando avanti una battaglia affinché vi sia una riduzione dell’eccessivo costo dei farmaci veterinari. La campagna #CURIAMOLITUTTI è stata inoltre patrocinata dal Ministero della Salute e dalla Federazione Nazionale Ordini Veterinari Italiani.
Attualmente in Italia gli animali all’interno di un nucleo familiare risultano i più tassati, ma il problema riguarda anche gli animali detenuti nei rifugi. L’aliquota IVA per le prestazioni veterinarie e per il cibo è al 22%, tra le più alte d’Europa. Dal Rapporto Eurispes 2018, il 33% degli italiani intervistati ha dichiarato di aver limitato le proprie spese personali per sostenere i costi dei propri animali.
Non tutti, dunque, possono permettersi di mantenere un animale e quindi questo influisce negativamente anche sulle adozioni. Oltretutto il prezzo del farmaco veterinario può arrivare a costare in media cinque volte in più rispetto al corrispettivo ad uso umano, pur contenendo entrambi lo stesso principio attivo.
Questo problema riguarda anche i Comuni per il mantenimento e la cura degli animali all’interno dei canili. Si stima che nel 2017 la spesa sia stata di 147 milioni di euro.
Con il Decreto Legislativo n. 193 del 6 aprile 2006 in Italia è stata recepita la Direttiva Europea 2001/82 recante il Codice Comunitario dei medicinali veterinari. La legge prevede quindi che si debba utilizzare esclusivamente il medicinale registrato per la specie animale e per la patologia in questione.
Se il medico veterinario dovesse prescrivere un farmaco umano equivalente al farmaco veterinario rischierebbe una sanzione da 1.549,00 euro a 9.296,00 euro. Infatti, in mancanza di un medicinale veterinario autorizzato per curare una determinata affezione, il veterinario, in via eccezionale, può prescrivere un farmaco registrato in Italia per un’altra specie o per un’altra affezione nella stessa specie. Solo in assenza di tale farmaco l’animale può essere curato con un medicinale per uso umano.
Sono molti i farmaci veterinari di cui esiste l’equivalente per uso umano. Per esempio un antibiotico ad uso veterinario costa 4 volte in più rispetto all’analogo per uso umano contenente lo stesso principio attivo. O ancora un antiemorragico veterinario costa ben 26 volte di più rispetto al corrispondente farmaco umano, sempre con il medesimo principio attivo.
I cittadini potranno dare un loro contributo portando direttamente da casa farmaci inutilizzati, ancora integri e con almeno 8 mesi di validità, oppure acquistandone di nuovi e consegnandoli direttamente presso i banchetti dei volontari LAV o nelle farmacie ed ambulatori aderenti.
I prodotti di cui si ha maggiormente bisogno sono: antiparassitari esterni ed interni, collarini antiparassitari, prodotti oftalmici, otologici, prodotti di supporto alle terapie antibiotiche ed integratori per diverse problematiche (gastro-intestinali, osteo-articolari ed altre). Questi verranno donati ai rifugi, gattili e persone bisognose che accudiscono animali.