Diabete. Dapagliflozin riduce eventi cardiovascolari

Durante il congresso dell’American Heart Association che si è svolto a Chicago sono stati presentati i risultati di uno studio, Declare, condotto per cinque anni in 33 paesi per un totale di oltre 17 mila pazienti con diabete di tipo 2 ad alto rischio cardiovascolare o con già una malattia cardiovascolare.

Secondo la ricerca, il farmaco dapagliflozin, un inibitore di Sglt2-2 che blocca il riassorbimento di glucosio e di sodio abbassando la glicemia, ha mostrato una riduzione statisticamente significativa dell’ospedalizzazione per scompenso cardiaco e della morte per eventi cardiovascolari per una vasta popolazione di pazienti.

Il dapagliflozin rappresenta il primo farmaco immesso in commercio in Italia appartenente ad una classe di molecole in grado di ridurre i livelli plasmatici di glucosio agendo direttamente sui reni e sulla loro funzione di riassorbitori del glucosio eliminato dal nostro organismo.

Questi nuovi farmaci, studiati partendo da una sostanza naturale che si trova nella corteccia degli alberi di mele (la florizina), agiscono, infatti, inibendo una proteina responsabile del 90% del riassorbimento del glucosio da parte dei reni, il co-trasportatore di sodio-glucosio 2 (SGLT2).

Inoltre, dapagliflozin aumenta l’eliminazione di sodio dall’organismo e riduce il carico di liquidi sul sistema vascolare (volume intravascolare). L’eliminazione di glucosio, sodio e acqua contribuisce al miglioramento degli esiti cardiovascolari.

Le stime indicano che sono più di 415 milioni i diabetici nel mondo e che in 193 milioni di essi la malattia non è diagnosticata. Si prevede che entro il 2040 il numero di diabetici nel mondo crescerà fino a 642 milioni di persone.
Il diabete di tipo 2 è la forma più diffusa di diabete, con una percentuale che arriva sino al 91% di tutti i casi di diabete nei paesi ad alto reddito.

Gli elevati livelli di glicemia, l’ipertensione e l’obesità associate al diabete aumentano il rischio di sviluppare una malattia cardiovascolare, che è la principale causa di mortalità associata al diabete. Il rischio di sviluppare una patologia cardiovascolare è 2-4 volte superiore nei diabetici rispetto ai non diabetici.

Nel 2015 il diabete ha causato 5 milioni di morti nel mondo dove la patologia cardiovascolare è stata la causa principale. Circa il 50% della mortalità in soggetti con diabete di tipo 2 nel mondo è dovuta a patologia cardiovascolare.

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