Insulina efsitora alfa a somministrazione settimanale efficace come quella giornaliera

Secondo i risultati degli studi clinici di fase III QWINT-2 e QWINT-4, negli adulti con diabete di tipo 2 l’insulina efsitora alfa a somministrazione settimanale si è dimostrata non inferiore alle insuline basali giornaliere nel ridurre i livelli di emoglobina glicata.
Efsitora alfa (efsitora) è un’insulina basale da somministrare una volta alla settimana, una proteina di fusione che combina una nuova variante a catena singola dell’insulina con un dominio Fc IgG2 umano. Grazie al suo basso rapporto picco-valle, ha il potenziale per fornire livelli di glucosio più stabili per tutta la settimana. Efsitora è in fase III di sviluppo per gli adulti con diabete di tipo 1 e 2.

QWINT-2 è uno studio clinico controllato, randomizzato, in aperto, treat-to-target, con disegno parallelo, che ha confrontato l’efficacia e la sicurezza di efsitora come insulina basale una volta alla settimana rispetto a insulina degludec per 52 settimane in pazienti adulti naïve all’insulina con diabete di tipo 2.

QWINT-4 è uno studio clinico controllato, randomizzato, in aperto, treat-to-target, con disegno parallelo, che ha confrontato l’efficacia e la sicurezza di efsitora come insulina basale settimanale con insulina glargine per 26 settimane negli adulti con diabete di tipo 2 trattati in precedenza con insulina basale e almeno due iniezioni al giorno di insulina prandiale.

Il diabete mellito di tipo 2, detto anche diabete dell’adulto, rappresenta il 90% dei casi di diabete. È una malattia cronica non trasmissibile caratterizzata da elevati livelli di glucosio nel sangue ed è dovuta a un’alterazione della quantità o del meccanismo d’azione dell’insulina.
È detto di tipo 2 per differenziarlo dal tipo 1, in quanto si tratta di due patologie distinte, per cause, età di insorgenza, sintomatologia di esordio, terapia e possibilità di prevenzione.

Il diabete di tipo 2 è fortemente correlato a sovrappeso e obesità, scorretta alimentazione, sedentarietà nonché a condizioni socio-economiche svantaggiate e pertanto è, in parte, prevenibile attraverso interventi sull’ambiente di vita e azioni che favoriscano la modifica degli stili di vita non salutari, in particolare per quel che riguarda l’alimentazione e l’attività fisica.

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