Disfunzione erettile. Il Viagra compie 25 anni

Il Viagra, la ‘pillola blu’ che ha cambiato la sessualità maschile, compie 25 anni. Il 27 marzo 1998 la Food and Drug Administration riconosceva il Viagra (Pfizer) come la prima terapia medica orale per il trattamento delle disfunzioni erettili.

Un quarto di secolo che ha visto il farmaco dominare le vendite mondiali nel settore e aprire la strada ad altre molecole arrivate dopo e recentemente ai generici. L’ultimo rapporto Osmed (2022) indica i farmaci per la disfunzione erettile tra le categorie “a maggior spesa”.

“Prima della ‘pillola blu’ per la disfunzione erettile c’erano solo le iniezioni o le terapie ormonali, mi ricordo nei primi anni da medico che nei congressi scientifici si diceva che chi avrebbe inventato una pillola contro la disfunzione erettile avrebbe vinto il Nobel. E infatti chi ha scoperto l’ossido nitrico ‘come molecola segnale per il sistema cardiovascolare’, alla base poi del meccanismo del Viagra, ha vinto il Nobel per la Fisiologia e la Medicina nel 1998 – racconta all’Adnkronos Salute Alessandro Palmieri, presidente della Società italiana di Andrologia -. L’arrivo di questo farmaco ci ha dato un valido strumento per aiutare i pazienti e ha fatto uscire dall’ombra l’andrologia, dando risalto alla nostra specialità e a come sia necessaria per la salute globale dell’uomo”.

“L’arrivo del Viagra ha dato anche via ad un filone di ricerca scientifica che prima non esisteva, sono arrivate nuove molecole e terapie orali e poi è cambiato l’approccio con il paziente – prosegue Palmieri – In passato si agiva sul sintomo, ma ora riusciamo a curare la disfunzione erettile, ad esempio si usano le onde d’urto sui corpi cavernosi. Un approccio che migliora la qualità dell’erezione: in una alta percentuale di casi possiamo risolvere il problema. Abbiamo terapie mediche completamente differenti rispetto alla Viagra che si sciolgono in bocca simili ad un francobollo. Oppure, ci sono validissimi integratori vasodilatatori”.

“Negli ultimi anni – conclude il presidente degli andrologi – sono stati fatti passi avanti in questo settore e possiamo dire che oggi la ‘pillola blu’ e quelle venute dopo si usano sempre meno, spesso le possono consigliare i medici di medicina generale e i farmacisti ma gli specialisti hanno altri strumenti”.

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