
Emergenza super batteri: i nuovi antibiotici somministrati con l’aiuto della microbiologia all’avanguardia
In Europa le infezioni correlate all’assistenza (ICA) provocano ogni anno 16milioni di giornate aggiuntive di degenza, 37.000 decessi attribuibili alle stesse, 110.000 decessi per i quali le infezioni rappresentano una concausa.
I costi vengono stimati in 7miliardi di euro. In Italia si stima che le infezioni correlate all’assistenza (ICA) colpiscano il 7%-10% dei pazienti ospedalizzati provocando la morte di 5.000-7.000 persone all’anno (stima dei costi di 100 milioni di euro).
I più colpiti sono i deboli: fasce avanzate di età e pazienti neonatali. L’Italia è al primo posto in Europa per quanto riguarda l’antimicrobico resistenza e come giorni di disabilità a seguito delle infezioni da germi multidrug resistance.
Un altro rapporto non lusinghiero per l’Italia evidenza la correlazione tra microbiotico resistenza e “corruzione”, vale a dire resistenze gram negative difficilmente trattabili con antibiotici a disposizione e comunque con gli antibiotici meno tossici.
Per fare il punto in Sicilia, Motore Sanità ha organizzato il tavolo di lavoro “Nuovi modelli di governance ospedaliera per gli antibiotici innovativi. Da un accesso razionato a un accesso razionale e appropriato”.
Di fronte un quadro così allarmante, Antonio Cascio, Professore Ordinario di Malattie Infettive e Tropicali (MED/17) Direttore UOC Malattie Infettive e Tropicali AOU Policlinico “P. Giaccone” – Università di Palermo, ha spiegato:
“C’è un dato che deve fare riflettere: se non si fa qualcosa nel 2050 i morti per l’antimicrobico resistenza supereranno quelli di tutte le altre cause. È una fortuna avere a disposizione molti farmaci e con il Covid ce ne siamo ben resi conto.
Le infezioni, soprattutto quelle severe, vanno trattate nel più breve tempo possibile”.
Antonio Cascio ha spiegato che i microorganismi si trovano fondamentalmente in ambiente ospedaliero anche se l’inquinamento da AMR è presente in molti ambienti.
“Negli ospedali i soggetti a rischio sono i pazienti e, con minor rischio, il personale coinvolto nell’assistenza ai pazienti. Le cause sono da cercare nell’ambiente (fattori esogeni), ma questi organismi si sviluppano anche direttamente nel paziente (fattori endogeni) e tanto più il paziente è sottoposto a cure intensive, è lungodegente, è sottoposto ad interventi di impianto di devices, tanto maggiori sono i rischi di contrarre queste infezioni.
Visto che nell’ambito ospedaliero questi microorganismi si sviluppano sotto la pressione degli antibiotici, è facile che negli ambienti ospedalieri le infezioni correlate all’assistenza siano provocate da germi MDR”.