Erenumab riduce del 50% gli episodi di emicrania cronica
Nello studio HER-MES, il primo studio di fase IV, randomizzato, in doppio cieco, double-dummy, head to head di erenumab verso topiramato, un antiepilettico usato nella profilassi dell’emicrania, in pazienti con emicrania episodica e cronica ha raggiunto i suoi endpoint primari e secondari. I dati dello studio sono stati annunciati da Novartis.
I risultati di HER-MES hanno mostrato che erenumab ha un profilo di tollerabilità ed efficacia superiore rispetto al topiramato, con un numero minore di pazienti che hanno interrotto il trattamento nelle 24 settimane di studio. Erenumab ha anche mostrato un’efficacia superiore, con una maggiore percentuale di pazienti che hanno ottenuto una riduzione di almeno il 50% dei loro giorni di emicrania al mese (MMD).
Erenumab è il primo trattamento per la profilassi dell’emicrania, approvato dalla Fda, dall’Ema e dalla Swissmedic, che agisce bloccando il recettore CGRP (CGRP-R). Viene auto-somministrato una volta al mese tramite l’autoiniettore SureClick, non richiede una dose di carico ed è facile da usare.
Erenumab è anche l’unico inibitore CGRP-R con dati di studi clinici sul lungo periodo (fino a 5 anni) nell’emicrania episodica e cronica, che si aggiungono alla grande quantità di dati che mostrano la sicurezza e l’efficacia a lungo termine del trattamento per i pazienti affetti da emicrania.
L’emicrania è una patologia primaria caratterizzata da attacchi ricorrenti di cefalea spesso unilaterale e pulsante associati a disturbi neuro-vegetativi (nausea, vomito, fotofobia, fonofobia, iperosmia).
L’emicrania cronica è la terza malattia più frequente nel mondo: ne soffre 1 miliardo di persone, soprattutto donne. Solo nel nostro Paese ne è colpito il 18% della popolazione femminile e la metà di quella maschile. Recentemente in Italia è stata riconosciuta come malattia sociale.