
Farmaci cardiovascolari: la maggior parte possono essere usati in gravidanza
Secondo una Revisione pubblicata sul “Journal of American College of Cardiology”, i medici non dovrebbero aver timore di usare la maggior parte dei farmaci per le malattie cardiovascolari nelle donne in gravidanza.
L’obiettivo della revisione è quello di far sentire i medici più a proprio agio nel trattare le malattie cardiovascolari in gravidanza, fornendo le informazioni di cui hanno bisogno per usare i farmaci in sicurezza, hanno affermato gli autori, guidati da Dan Halpern, direttore del Programma per le Malattie Cardiache Congenite nell’Adulto presso il NYU Langone Health di New York.
Infatti, gli autori della revisione sperano che la stessa possa “dissipare alcuni dei timori sull’utilizzo di farmaci durante gravidanza, almeno per quanto riguarda il trattamento delle malattie cardiovascolari”.
“Una minoranza di farmaci cardiovascolari effettivamente ha dimostrato di essere teratogena, causando malformazioni reali”, precisano gli studiosi.
Il team ha riepilogato i dati disponibili, le linee guida e le raccomandazioni riguardanti l’uso di farmaci cardiovascolari durante la gravidanza. La prima parte del documento fornisce una panoramica della portata del problema delle malattie cardiovascolari in questo contesto e dei cambiamenti emodinamici e farmacologici che si verificano durante la gravidanza.
Gli scienziati quindi mettono in evidenza vari tipi di farmaci, inclusi antiaritmici, farmaci per l’ipertensione e l’insufficienza cardiaca, statine e altri farmaci ipolipemizzanti, antipiastrinici e anticoagulanti, terapie per cardiopatie valvolari, cardiopatia ischemica, ipertensione polmonare e malattie del tessuto connettivo.
C’è anche un’illustrazione centrale con codici colorati che consente ai medici di vedere rapidamente quali farmaci sono considerati sicuri durante la gravidanza o l’allattamento, quali dovrebbero essere usati con cautela a causa di dati limitati, quelli controindicati o che hanno dati contrastanti o sconosciuti riguardo un determinato uso.
Come riferimento, gli autori includono la classificazione dei farmaci sotto il sistema ABCDX dell’US Food and Drug Administration per la designazione della sicurezza durante la gravidanza.
Nella ricerca, gli studiosi descrivono un approccio generale per l’utilizzo di farmaci cardiovascolari durante la gravidanza e l’allattamento, iniziando con la necessità di “determinare la necessità, l’urgenza, i tempi durante la gestazione e l’effetto avverso fetale del farmaco”.
“Poiché la maggior parte dei farmaci si trasferiscono nel latte, dovrebbero essere considerati gli effetti sui neonati – continuano -. Dovrebbe essere usata la dose minima efficace. La donna dovrebbe essere informata su rischi e benefici e le si dovrebbero fornire dati aggiornati, riconoscendo i limiti”.
“I database Internet e le istruzioni dei produttori contenenti le informazioni di prescrizione sono utili per acquisire le informazioni più aggiornate, proseguono. Infine, “dovrebbero essere consultati specialisti della medicina materno-fetale per offrire assistenza nella gestione dei farmaci durante la gravidanza, così come il pediatra dopo il parto durante l’allattamento”, concludono gli esperti.