
Farmaci equivalenti: una rivoluzione per la sostenibilità e l’efficienza del Sistema Sanitario
L’ingresso dei farmaci equivalenti ha trasformato il mercato farmaceutico mondiale, migliorando l’efficienza del sistema sanitario e promuovendo la sostenibilità. Questi farmaci, efficaci quanto i branded, stimolano la concorrenza etica sui prezzi e ampliano l’accesso a cure di qualità. Tuttavia, in Italia, i farmaci di marca generano ancora un copayment annuale di oltre un miliardo di euro, risorse che potrebbero essere utilizzate meglio. Nonostante i progressi, permangono resistenze tra operatori e pazienti, spesso dovute a informazioni poco accurate.
A questo proposito, durante l’evento ‘Il ruolo sociale del farmaco equivalente – call to action’- promosso da Motore Sanità– gli stakeholder hanno discusso azioni concrete per aumentare l’uso dei farmaci equivalenti, riducendo i costi per i cittadini e migliorando l’accesso alle cure.
L’introduzione dei farmaci equivalenti è fondamentale per garantire l’accesso ai trattamenti medici a prezzi più accessibili e significa opportunità terapeutica irrinunciabile per il sistema sanitario nazionale, con garanzia di: efficacia, sicurezza, qualità e sostenibilità.
La riduzione della compartecipazione del cittadino è cruciale perché permette una maggiore adesione alle terapie prescritte, senza che i costi diventino un ostacolo. Per aumentare la penetrazione dei farmaci equivalenti sul mercato dopo la scadenza del brevetto, si potrebbero intraprendere diverse azioni tra cui, a titolo esemplificativo, campagne di sensibilizzazione, incentivi economici ai pazienti che scelgono di acquistare farmaci equivalenti, monitoraggio della qualità affinché questi farmaci rispettino gli standard di qualità e sicurezza richiesti e quindi aumenti la fiducia dei pazienti e degli operatori sanitari.
Il Presidente Federfarma Roma,Andrea Cicconetti, ha osservato: “I dati nazionali confermano come il non utilizzo dei farmaci equivalenti sia soprattutto dovuto ancora ad un retaggio culturale.
Per far cadere questa barriera è necessario che tutti gli attori coinvolti, medici e farmacisti, promuovano incessantemente presso i cittadini la cultura del farmaco equivalente”.
Relatori e addetti ai lavori hanno sottolineato come i medicinali equivalenti possano avere un prezzo di vendita molto più basso rispetto a quello del medicinale di riferimento, potendo arrivare a una riduzione percentuale massima del 75%.
Ciò costituisce un’importante risorsa per i cittadini, per il consistente risparmio sia sull’acquisto di farmaci non rimborsati dal SSN sia sull’acquisto dei farmaci a carico del SSN.
Un grande beneficio per il SSN, poiché consentirebbe di liberare risorse da impiegare nell’acquisto di specialità medicinali molto costose e per aumentare l’offerta di farmaci gratuiti alla cittadinanza.
Le azioni necessarie per incrementare il consumo dei farmaci equivalenti sono: informazione e formazione.