Farmaci FANS: utilizzo diffuso e inappropriato, serve più appropriatezza prescrittiva

Il dolore lieve e moderato preoccupa circa 13 milioni di italiani, con costi economici stimati a 36,4 miliardi di euro, di cui 25,2 di costi indiretti. L’ultimo rapporto OSMED conferma il trend in aumento del consumo dei FANS, con un tasso di crescita del 20% nel 2022 rispetto al 2021.

Nella scelta terapeutica di ricorrere a un FANS, andrebbe tenuto conto sia del profilo complessivo beneficio/rischio del farmaco, sia delle controindicazioni o fattori di rischio predisponenti l’insorgenza di effetti collaterali.

Gli esperti segnalano un diffuso e inappropriato utilizzo di questi farmaci, nonostante le chiare indicazioni della Nota 66, con gravi rischi per la salute tra cui infarto, ictus, diabete, ipertensione, osteoporosi, glaucoma e cataratta.

L’età relativamente giovane dei pazienti trattati, rispetto alle patologie previste dalla Nota che sono più comuni negli anziani, evidenzia ulteriormente l’uso improprio dei FANS, con conseguente aumento dei costi per il Servizio Sanitario Nazionale.

Le patologie indicate nella Nota 66 (Artropatie su base connettivitica; osteoartrosi in fase algica o infiammatoria; dolore neoplastico; attacco acuto di gotta) colpiscono più frequentemente pazienti anziani (75-84 anni), ma un terzo dei pazienti analizzati aveva un’età inferiore ai 54 anni, indicando un uso inappropriato dei FANS.

Inoltre, la bassa percentuale di pazienti con patologie reumatiche (0,1-1,0%) e oncologiche (11,9%) previste dalla Nota suggerisce che i FANS vengono spesso prescritti per indicazioni non rimborsabili, contravvenendo alle linee guida della Nota 66.

Un ulteriore problema riscontrato è la prescrizione di ibuprofene ad alti dosaggi, spesso al di fuori delle raccomandazioni. È noto alla comunità scientifica che la gran parte dei FANS orali possono causare gravi effetti indesiderati a livello del tratto gastrointestinale alto.

In tale contesto, la medicina generale riveste un ruolo fondamentale nella prescrizione appropriata dei farmaci (il paracetamolo risulta la prima scelta nella gestione del dolore lieve e moderato in assenza di stato infiammatorio).

Sulla base di queste evidenze, Motore Sanità ha promosso dei tavoli regionali di confronto tra esperti e istituzioni su appropriatezza prescrittiva e corretta informazione, fattori chiave nella gestione del dolore cronico.

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