Farmaci oppioidi. Aifa: no a fentanile e tramadolo per il trattamento di stati dolorosi lievi

L’Agenzia Italiana del Farmaco, in un comunicato, raccomanda agli operatori sanitari di rispettare le indicazioni terapeutiche autorizzate dei medicinali oppioidi, con particolare riferimento a quelli contenenti fentanile e tramadolo.

A seguito di un approfondimento sull’uso e sul rischio di abuso e dipendenza dei medicinali oppioidi – evidenzia Aifa – sono state analizzate le segnalazioni di sospette reazioni avverse registrate nella Rete Nazionale di Farmacovigilanza per i tali medicinali.

In particolare per i medicinali contenenti fentanile e tramadolo è stato spesso rilevato l’utilizzo per periodi prolungati ed è stato osservato un cospicuo numero di segnalazioni di sospette reazioni avverse conseguenti all’uso per indicazioni terapeutiche non autorizzate, quali il trattamento di stati dolorosi di lievi entità come l’emicrania, la cefalea, nevralgia, dismenorrea, emorroidi, mal di denti, etc…

L’Agenzia ricorda che l’utilizzo dei farmaci oppioidi nel dolore moderato e grave, quando effettuato in conformità alle condizioni di autorizzazione di tali medicinali, costituisce uno strumento terapeutico sicuro ed efficace per la terapia antalgica ed il lor mancato utilizzo può causare ai pazienti sofferenze che potrebbero essere evitate.

Inoltre, il comunicato sottolinea che, a seguito di una recente disposizione Aifa, è stata introdotta la limitazione della durata massima di terapia a 30 giorni per le prescrizioni dei medicinali contenenti il principio attivo «tramadolo» da solo e/o in associazione.

Tramadolo è indicato solo per il trattamento del dolore da moderato a grave, come pur in dolori indotti da interventi diagnostici e chirurgici.

Fentanile è indicato per la gestione del dolore cronico grave che richiede la somministrazione continua a lungo termine di oppioidi ovvero per il trattamento del dolore episodico intenso in pazienti già in terapia di mantenimento con un oppioide per il dolore cronico da cancro (ad esclusione della soluzione iniettabile).

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