Farmacie Unite incontra Assofarm. Fra le sfide per le farmacie il rinnovo della Convenzione
“Un incontro pienamente positivo, che conferma la consolidata sintonia tra le nostre associazioni e ci proietta uniti nell’affrontare le sfide politico-sanitarie dei prossimi mesi”: a parlare è il presidente di Assofarm Venanzio Gizzi, poco dopo aver conosciuto il nuovo presidente di Farmacie Unite Federico Conte, associazione che dal 2016 ha sviluppato una solida partnership con la Federazione Italiana delle Farmacie Comunali.
OItre ai vertici delle due organizzazioni, alla sede romana di Assofarm erano presenti per Farmacie Unite anche il vice-presidente Franco Gariboldi Muschietti, il segretario nazionale Maurizio Giacomazzi, la referente della Regioni Friuli di Assofarm-Farmacieunite Alessandra Forgiarini, il tesoriere Paolo Grigio e il consulente Giuseppe Impellizzeri. Per Assofarm il vice-presidente Luca Pieri e il segretario generale Francesco Schito.
Tra i diversi temi discussi, Farmacie Unite e Assofarm ritengono che sia necessario riavviare quanto prima il tavolo per il rinnovo della Convenzione, ferma al palo da ormai 24 anni. Un nuovo accordo potrebbe far fronte positivamente ai tantissimi mutamenti socio-economici intercorsi negli ultimi decenni. Tra essi la Farmacia dei servizi, la gestione dei farmaci innovativi e alcune importanti innovazioni tecnologiche, telemedicina in primis.
Dalle due organizzazioni emerge anche la volontà comune di rafforzare l’integrazione delle farmacie con le altre professioni sanitarie anche nei processi di presa in carico del paziente.
“Attualmente il DM 77 non definisce con adeguata chiarezza il ruolo che potremmo avere, e in particolare non valorizza la dimensione di massima prossimità che la rete capillare delle circa 20.000 farmacie italiane, tutte convenzionate con il SSN, potrebbe giocare a favore dei cittadini”, dichiarano a tal proposito Gizzi e Conte.
“L’efficacia sanitaria delle farmacie – continua Conte -si accompagna anche all’efficienza. Una maggiore integrazione delle farmacie nel lavoro delle future Case di Comunità costituirebbe anche la soluzione più economica per la nostra sanità territoriale, la farmacia è l’unica entità dotata di strumenti potenzialmente in grado di consentire, nell’ultimo chilometro verso l’utente, servizi e distribuzione del farmaco in modo efficace e capillare su tutto il territorio”.