Farmacisti pronti al cambiamento? I risultati della ricerca svolta dall’Università Ca’ Foscari per FarmacieUnite
Oltre 6 mesi di lavoro con le farmacie, anche all’interno delle stesse, il monitoraggio di 9 tendenze socioculturali, 120 ore di osservazione etnografica sul campo da parte di un team di 12 esperti di biologia, farmacologia, immunologia, marketing e comunicazione, psicologi ambientali. Il risultato è un dossier di oltre 500 pagine che analizza lo stato attuale e poi proietta la farmacia nel futuro identificando quali saranno i cambiamenti che verranno, e soprattutto come adeguarsi alle novità e trasformarle in opportunità sia per titolari di farmacia che per l’utenza. Ne hanno discusso Farmacieunite, Consorzio Farmarca, l’Università Ca’ Foscari Venezia, Strategy Innovation Srl e Labomar, del convegno nazionale “La Farmacia: quale futuro? Il business tra informazione e tradizione” che si è svolto nello storico Palazzo Giacomelli a Treviso, alla presenza di una sala gremita di farmacisti.
Protagonisti della serata dunque i presidenti di Farmacieunite e di Farmarca, Federico Conte e Franco Gariboldi Muschietti, che hanno aperto e chiuso i lavori.
Il consigliere di Farmacieunite e coordinatore del progetto/ricerca, Livio Patelli ha spiegato: “Abbiamo la fortuna di essere considerati dei professionisti presenti ed apprezzati sul territorio, ma emerge anche che la nostra professione deve necessariamente incontrare un cambiamento che arriverà presto, dovremo confrontarci con un mondo in continua evoluzione sempre rimanendo vicini al paziente, ma la ricerca dice anche che dovremo metterci in discussione cambiando le nostre regole e sicurezze, uscire insomma dalla nostra “comfort zone”.
Farmacieunite e Farmarca hanno scelto di rivolgersi ad una università che non ha un corso di laurea in Farmacia proprio per recepire un punto di vista esterno, critico, non autoreferenziale.
Non a caso nel proprio intervento, il professor Carlo Bagnoli, ordinario di innovazione strategica all’Università Ca’ Foscari, ha dettagliato come un’azienda sia destinata al declino ed alla chiusura qualora non attui il processo di innovazione parallelo allo trascorrere del tempo.
Ad illustrare i contenuti della ricerca è stato Gian Paolo Lazzer di Strategy Innovation, che l’ha realizzata: “Sintetizzo in tre punti principali la grossa mole di lavoro effettuato. Primo punto è una certezza, la farmacia del futuro deve cogliere la rivoluzione tecnologica che ci porterà alla telemedicina ed alla digital healthcare. Questo non significa pensare alle apparecchiature o a cosa comprare per adeguarsi a questo, bensì acquisire nozioni o competenze per arrivare a questo>>. <