FNPI boccia I’istituzione dell’Assistente di Farmacia
L’introduzione della figura dell’Assistente di Farmacia sta generando forte opposizione all’interno della categoria, in particolare tra i farmacisti delle parafarmacie.
“Questa proposta rappresenta un pericoloso precedente che rischia di compromettere la qualità del servizio farmaceutico italiano”, afferma il Dr. Davide Gullotta, presidente della Federazione Nazionale Parafarmacie Italiane.
La professione del farmacista ha attraversato negli anni una progressiva erosione del proprio ruolo e riconoscimento professionale. L’ingresso del capitale nella proprietà delle farmacie e l’introduzione della “Farmacia dei Servizi” hanno modificato sostanzialmente il paradigma professionale, spostando le competenze dal professionista alla struttura. Gullotta sottolinea come “la crescente carenza di farmacisti sia direttamente correlata alla perdita di attrattività della professione”.
L’evoluzione normativa degli ultimi anni ha privilegiato gli interessi della proprietà delle farmacie rispetto alla tutela della professione.
La Federazione Parafarmacie Italiane ha ripetutamente evidenziato le problematiche derivanti dall’attribuzione delle competenze alla struttura anziché al professionista, senza ottenere significativi riscontri.
La pandemia da Covid-19 ha comportato un’espansione significativa delle competenze richieste ai farmacisti dipendenti, includendo esami in telemedicina, analisi ematiche di prima istanza, somministrazione di tamponi e vaccini.
“Nonostante l’ampliamento delle responsabilità e delle competenze richieste – continua Gullotta– , non è seguito un adeguato riconoscimento professionale ed economico. La soluzione proposta attraverso l’introduzione dell’Assistente di Farmacia, appare inadeguata a risolvere le problematiche strutturali della professione. È paradossale che si proponga di affidare la dispensazione dei farmaci a figure non specializzate proprio mentre si nega alle parafarmacie la possibilità di dispensare farmaci di fascia C per presunti motivi di sicurezza”.
La Federazione delle parafarmacie propone pertanto un approccio alternativo basato su:
– La rivalutazione del ruolo professionale del farmacista attraverso un piano di sviluppo organico
– Il potenziamento delle competenze professionali nell’ambito del sistema sanitario
– L’implementazione di un sistema retributivo commisurato alle responsabilità
– Il rafforzamento delle tutele professionali
“Solo attraverso un serio piano di rivalutazione della professione sarà possibile garantire la sostenibilità del servizio farmaceutico nel lungo periodo”, conclude Gullotta.
La questione dell’Assistente di Farmacia evidenzia la necessità di un ripensamento complessivo delle politiche di gestione della professione farmaceutica.
Il futuro della categoria dipenderà dalla capacità di bilanciare le esigenze di modernizzazione del servizio con la salvaguardia della professionalità e della qualità dell’assistenza farmaceutica.