FOFI. Antinfluenzali in farmacia: opportuno aumentare le quote
L’esito non proprio positivo della Conferenza Stato-Regioni dei giorni scorsi ha deluso le aspettative dei rappresentanti di categoria, per la quota irrisoria di vaccini antinfluenzali riservata alle farmacie. Numeri che preoccupano anche Antonio Gaudioso, segretario di Cittadinanzattiva, che ritiene assolutamente insufficienti, per cittadini italiani, 250.000 dosi circa 13 per ciascuna farmacia, considerato il fatto che l’anno scorso sono state acquistate nelle farmacie circa 900.000 dosi di vaccino.
“Ringraziamo il Ministro della Salute, Roberto Speranza, per la disponibilità e l’impegno dimostrati nell’affrontare la questione della disponibilità dei vaccini antinfluenzali nelle farmacie – dice il presidente della FOFI Andrea Mandelli. Apprezziamo che vi sia stata una prima apertura sul tema in Conferenza Stato Regioni. Però è evidente che destinare al canale territoriale soltanto l’1,5% delle dosi nella disponibilità delle Regioni è assolutamente insufficiente rispetto alle necessità. Normalmente le persone non comprese nelle categorie a rischio, e le aziende che acquistano direttamente il vaccino per i loro collaboratori, assorbono un numero di dosi che oscilla tra 800.000 e un milione. Quest’anno, dopo che tutta la comunità medica ha raccomandato di ampliare il più possibile la copertura, anche rivolgendosi direttamente al pubblico, è logico attendersi che questa cifra aumenti significativamente.
Clinici ed epidemiologi hanno sottolineato l’importanza di vaccinarsi contro l’influenza sia per evitare coinfezioni con SARS-CoV2 e semplificare la diagnosi dei casi sospetti, sia per impedire che le strutture ospedaliere possano trovarsi a fronteggiare un’epidemia di influenza stagionale contemporaneamente a un’eventuale impennata dei casi Covid – prosegue Mandelli. Vaccinare le persone attive significa ridurre in misura importante la circolazione del virus nei luoghi di lavoro, sui mezzi di trasporto, nelle famiglie e non possiamo proprio quest’anno negarci questa possibilità. E’ quindi indispensabile -conclude il presidente della Federazione- che si aumenti la quota di vaccini destinati alle farmacie a livelli adeguati alle necessità. Sui vaccini non possiamo permetterci un’altra emergenza come quella delle mascherine: ne va della protezione di milioni di persone e della tenuta del Servizio sanitario, già duramente messo alla prova in questi mesi.
Ci auguriamo che nell’incontro di domani, organizzato dal ministero della Salute, si raggiunga questo obiettivo fondamentale per la tutela della salute”.