Garattini: utilizzare gli equivalenti per ridurre la spesa
Non ha dubbi Silvio Garattini, noto farmacologo italiano: la spesa farmaceutica deve calare ed è possibile farlo aumentando l’utilizzo dei farmaci equivalenti. Il presidente e fondatore di uno dei centri di ricerca più autorevoli al mondo l’Istituo Mario Negri di Milano, è categorico durante una nota trasmissione Rai, dall’alto della sua esperienza e dei suoi novant’anni portati egregiamente. “Il Servizio Sanitario Nazionale ha a disposizione 115 milioni di euro, ma ne utilizza più di 20 per comprare farmaci. Spendere il 20% in farmaci è eccessivo, non possiamo permettercelo”.
Nel corso del suo intervento ha poi fatto cenno all’ultima revisione del Prontuario terapeutico nazionale, avvenuta nel 1993. “Allora – dichiara lo scienziato- consentì un risparmio notevole, 4.000 miliardi di lire, pertanto una nuova revisione garantirebbe anche oggi un notevole risparmio per le casse dello Stato.
Ma quali rubinetti si possono chiudere per consentire un calo della spesa? Sicuramente promuovendo maggiormente l’uso dei farmaci equivalenti etichettati già in maniera equivoca dall’opinione pubblica.
“Il nome ‘generico’ è di per sé sbagliato – dichiara Garattini- quello giusto è ‘farmaco dal nome generico’, poiché non è il medicinale ad esserlo, ma soltanto il nome che gli è stato attribuito”.
Una malformazione comunicativa che ha spinto milioni di cittadini italiani a spendere nell’ultimo anno un miliardo di Euro in più che avrebbe potuto essere utilizzato in altre direzioni. Per il farmacologo, questo avviene perché si assiste da troppi anni ad un’informazione asimmetrica, di parte, quella che arriva al medico dalle industrie farmaceutiche, che hanno chiaramente interesse a vendere un determinato farmaco. Un’informazione supportata da massicce campagne pubblicitarie che avvalorerebbero il sentire comune, a discapito degli equivalenti.
“Manca completamente l’informazione indipendente – conclude – che dovrebbe partire dagli enti pubblici come l’Aifa, il ministero della Salute e da tutti gli assessorati alla Salute dello stivale. È opportuno modificare il sistema e ci auguriamo che questo cambiamento possa partire con il nuovo direttore dell’Aifa Luca Li Bassi”.
Christian Petrelli