
Gimbe: “La sanità pubblica si sgretola, il privato avanza e il diritto alla tutela della salute vacilla”
Quattordici punti per rilanciare il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) ormai in “codice rosso” per la coesistenza di varie “patologie”: imponente sotto-finanziamento, drammatica carenza di personale sanitario, crescenti diseguaglianze, modelli organizzativi obsoleti e inesorabile avanzata del privato. Una crisi di sostenibilità senza precedenti di un SSN vicino al punto di non ritorno: tanto che il diritto costituzionale alla tutela della salute nell’indifferenza di tutti i Governi che si sono succeduti negli ultimi 15 anni si sta trasformando in un privilegio per pochi, lasciando indietro le persone più fragili e svantaggiate, in particolare nel Sud del Paese. È questo lo sconfortante resoconto della Fondazione GIMBE sulla sanità pubblica emerso nel corso della 15a Conferenza Nazionale di Bologna.
“Per la nostra democrazia – ha esordito Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione GIMBE – non è più tollerabile che universalità, uguaglianza ed equità, i princìpi fondamentali del SSN, siano stati traditi e ora troneggino parole chiave come: infinite liste di attesa, aumento della spesa privata, diseguaglianze di accesso alle prestazioni sanitarie, inaccessibilità alle innovazioni, migrazione sanitaria, aumento della spesa privata, rinuncia alle cure, riduzione dell’aspettativa di vita”.
“Da oltre dieci anni – ha continuato Cartabellotta – assistiamo all’assenza di visione e strategia politica a supporto della sanità pubblica, in un immobilismo che si limita ad affrontare solo problemi contingenti: per questo abbiamo elaborato il “Piano di rilancio del Servizio Sanitario Nazionale”, a seguito di una consultazione pubblica che ha coinvolto oltre 1.500 persone, che sarà utilizzato dalla Fondazione GIMBE come standard di riferimento per monitorare scelte e azioni di chi decide sul diritto alla tutela della salute”.
Fra i relatori dell’incontro bolognese anche Andrea Mandelli, presidente della FOFI. “Valorizzazione del ruolo e delle competenze del farmacista nell’ambito del SSN – ha dichiarato Mandelli- consolidamento della Farmacia dei Servizi, lotta alla burocrazia e spinta al digitale: sono le priorità per rendere il servizio farmaceutico ancora più efficiente e più vicino al cittadino, contribuendo al rilancio della Sanità del Paese”.
“La forza dei farmacisti – ha aggiunto Mandelli – è quella di farsi trovare sempre pronti dinanzi alle sfide che il Paese è chiamato ad affrontare per dare risposte ai cittadini, che restano il fulcro del nostro impegno quotidiano: lo abbiamo dimostrato, concretamente, in questi anni, affermandoci come i principali interpreti di quella prossimità che rappresenta la chiave di volta per la costruzione di un Servizio sanitario più equo, efficiente e sostenibile. Per questo, è opportuno implementare la ’Farmacia dei Servizi’, che è stata il fondamento della risposta del Paese ai cittadini negli ultimi tre anni; dare piena applicazione al DM 77 con la farmacia sempre più integrata nel sistema sanitario e collegata in rete con i professionisti delle cure primarie per la presa in carico dei cronici; ma anche riportare sul territorio i farmaci innovativi che possono essere gestiti e dispensati dal farmacista di comunità e per i quali è necessario trovare una remunerazione che ne favorisca la distribuzione sul territorio”.
“Di pari passo con la valorizzazione delle funzioni del farmacista di comunità – ha proseguito Mandelli –, è necessario promuovere il rafforzamento della presenza e delle competenze dei farmacisti all’interno negli ospedali e nelle ASL, dando piena realizzazione al ruolo del farmacista clinico e di dipartimento”.
“Inoltre, si rende necessaria una revisione del sistema ECM che vada realmente incontro alle esigenze del professionista e che valorizzi la formazione sul campo. C’è poi la sfida della sanità digitale, con la piena attuazione del Fascicolo Sanitario Elettronico e del Dossier Farmaceutico, e quella della ‘sburocratizzazione’, oggi quanto mai prioritaria alla luce dell’importante carenza di personale sanitario che riguarda da vicino anche i farmacisti. Al centro della nostra attività professionale non può esserci la burocrazia: ci sono i pazienti e i cittadini ai quali, ogni giorno, dobbiamo dare risposte”, ha concluso il presidente FOFI.